Ruby, le donne Pdl compatte a difesa di Berlusconi: “Pm di Milano morbosi”

Pubblicato il 31 Maggio 2013 - 21:35 OLTRE 6 MESI FA
berlusconi

Berlusconi (Foto Lapresse)

ROMA – Sono soprattutto le donne Pdl a prendere le difese di Berlusconi nel giorno in cui i pubblici ministeri chiedono 7 anni per Lele Mora, Nicole Minetti ed Emilio Fede. Un sistema di prostituzione finalizzato al piacere di Berlusconi, questo sostengono i pm nel processo Ruby bis in cui Berlusconi non è imputato ma figura come inevitabile “utilizzatore finale” di quelle prestazioni.

E il Pdl, per smontare le accuse espresse in aula di tribunale, manda avanti soprattutto le donne, nel tentativo di non perdere il consenso delle elettrici. Annamaria Bernini, Annagrazia Calabria, Daniela Santanchè, Mariastella Gelmini: tutte difendono Berlusconi, compatte.

Secondo Annamaria Bernini  a Milano i pm hanno pronunciato ”una requisitoria sopra le righe, con citazioni fuori luogo, costruita per smontare l’immagine pubblica di Silvio Berlusconi attraverso l’utilizzo di una distorta chiave interpretativa della sua vita privata che prescinde da fatti e testimonianze. E’ questo che ci ha riservato anche oggi il processo Fede, Minetti e Mora”.

Daniela Santanchè: “Di fronte a innumerevoli testimonianze che affermano il contrario, di fronte a prove che sostengono il contrario, i pm milanesi non resistono dal presentare la loro fantasiosa e morbosa interpretazione della realtà, di quanto, secondo loro, avvenuto nelle serate di Arcore. Le parole utilizzate e le argomentazioni portate fanno venire i brividi perché chi sa e chi conosce il presidente Berlusconi, chi ha frequentato la sua casa, sa bene che sono tutte ricostruzioni inventate e condite di particolari lontani anni luce dalla verità”.

Annagrazia Calabria: ”Indigna e dispiace che a Milano si voglia andare oltre la normale dialettica processuale e, soprattutto, oltre i fatti per colpire l’onore e la dignità di una persona. Nella requisitoria di oggi sono state avanzate molte tesi inventate e nessuna verità”.

Mariastella Gelmini: ”Prima lo sconcerto, poi anche la paura, ma infine la rabbia. La requisitoria dei pm di Milano nel processo Ruby bis, infatti – afferma Mariastella Gelmini, vicecapogruppo Vicario del Pdl alla Camera – distorce in maniera irreale la stessa realtà, quello che si legge lascia talmente stupefatti, le dissertazioni utilizzate sono talmente inverosimili e bizzarre che quasi si resta intimoriti da tanta audacia, salvo subito dopo provare un sentimento di indignazione che ci rende ancor più determinati nel respingere questa aggressione giudiziaria. Chi conosce il presidente Berlusconi – conclude Gelmini – sa perfettamente cosa c’è dietro a tutto questo: solo e sempre il tentativo di parte della magistratura militante di sinistra di eliminare il leader del centrodestra dal palcoscenico della politica attraverso un uso della giustizia che non è degno di un paese civile”.