Decadenza Berlusconi come una clessidra, l’ultima sabbia di Silvio

di redazione Blitz
Pubblicato il 27 Novembre 2013 - 11:38 OLTRE 6 MESI FA
Berlusconi in Senato nell'aprile scorso (Foto Lapresse)

Berlusconi in Senato nell’aprile scorso (Foto Lapresse)

ROMA – E’ il giorno del voto del Senato sulla decadenza di Berlusconi. Forza Italia scende in trincea, in una sorta di battaglia disperata visto l’esito pressoché scontato del voto finale, in programma alle 17. Il partito lo fa, assente in aula Berlusconi, chiedendo il voto segreto e presentando questioni pregiudiziali e 22 interventi di senatori forzisti.

La mattinata è iniziata con la richiesta della senatrice Elisabetta Alberti Casellati (Forza Italia) e di Renato Schifani (Ncd di Angelino Alfano) di votare con scrutinio segreto. Richiesta subito bocciata dal presidente del Senato Piero Grasso: “La Giunta per il Regolamento del Senato – dice – il 30 ottobre ha stabilito che per casi di non convalida dell’elezione il voto fosse palese perché a tutela della composizione del plenum e non sulla persona. Non ci sono novità per riaprire ora il dibattito”. Insomma la Giunta pertinente ha già deciso un mese fa come votare, e quella decisione non può essere ribaltata.

I senatori di Forza Italia vogliono però allungare la giornata: il culmine sarà nel tardo pomeriggio, quando il voto e la manifestazione di Berlusconi davanti a palazzo Grazioli coincideranno, intorno alle 17. Smentita infine la partecipazione di Berlusconi a Porta a Porta mercoledì sera.

Sono state presentate, da parte del centrodestra, 6 questioni pregiudiziali e 9 ordini del giorno in difformità della relazione della Giunta per le Immunità. Mentre iscritti a parlare saranno in 25, e ben 22 di questi sono parlamentari del centrodestra che interverranno contro la decadenza di Berlusconi.

Con un voto ad alzata di mano però l’aula ha respinto le questioni pregiudiziali, un sostanziale rinvio del voto. Bocciata anche la questione sospensiva presentata da Pier Ferdinando Casini secondo cui il Senato per votare avrebbe dovuto attendere le decisioni della Cassazione sul conteggio dei tempi dell’interdizione. “La sentenza, giusta o sbagliata che sia, è sottoposta alle regole dello Stato democratico, che ne impongono l’applicazione” premette Casini, secondo il quale in Senato si intrecciano però “questioni giudiziarie e politiche” e “si segue la vita più impervia, che consente a Berlusconi di ergersi a vittima di persecuzione politica”.

Subito dopo è partito dai banchi di Forza Italia un duro attacco ai senatori a vita presenti per il voto. L’accusa è di essere in Aula in questa occasione, dopo le numerose assenze del passato. Ad aprire l’atto di accusa è stato Sandro Bondi, ma anche Maurizio Gasparri e Donato Bruno, che hanno specificato però che non intendono riferirsi a Mario Monti, bensì ai senatori di recente elezione da parte del capo dello Stato.

Parole che hanno spinto il presidente del Senato Pietro Grasso ad intervenire per specificare che “il senatore Abbado è gravemente malato e non può partecipare”. Grasso ha letto anche il Regolamento del Senato che elenca le prerogative dei senatori a vita e dichiara: “questo può bastare”. Difendono i senatori a vita dalle accuse dei berlusconiani anche i senatori del centrosinistra. Il capogruppo del Pd Luigi Zanda: “i senatori a vita sono senatori a tutti gli effetti e partecipano a tutte le sedute. Mi auguro che continuino a partecipare attivamente”.