Al Principe Carlo le chiavi di Firenze e il premio Uomo del Rinascimento: una congiura di pazzi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Aprile 2017 - 14:42| Aggiornato il 6 Aprile 2017 OLTRE 6 MESI FA
Al Principe Carlo le chiavi di Firenze e il premio Uomo del Rinascimento: una congiura di pazzi

Al Principe Carlo le chiavi di Firenze e il premio Uomo del Rinascimento: una congiura di pazzi

ROMA – Al Principe Carlo le chiavi di Firenze e il premio Uomo del Rinascimento: una congiura di pazzi. Non che si scriva dal fan club della principessa Diana, ma insomma le chiavi della città e il premio “Man of the Renaissance 2016” generosamente consegnati a Charles Philip Arthur George Mountbatten-Windsor principe di Galles dal Comune di Firenze e dalla Fondazione Strozzi sono uno schiaffo al comune senso del pudore.

Carlo un principe rinascimentale? Che sia principe ereditario lo sanno tutti, a cominciare dalla Regina che solo a 90 anni, approssimandosi Dio non voglia l’exit strategy, ha riconosciuto che sì, il suo primogenito a quasi settant’anni è pronto a fare il re. Protettore delle arti, benché nemico di ogni modernismo e sperimentazione, cultore dell’armonia classica perduta, sensibile alle battaglie ambientali, agricoltore in proprio e amico della natura, può soddisfare i suoi innocenti capricci assistito da 91 fra maggiordomi e lacchè, spendendo senza batter ciglio fino a sette milioni di sterline per rinnovare la magione avita di Clarence House.

Nei giardini della residenza di campagna a Highrove nel Gloucestershire può coltivare i suoi prodotti che più bio non si può e farne dono al Papa che ieri l’ha accolto con glaciale ospitalità. Non gli ha detto “io non sono un principe rinascimentale, io devo lavorare”, come quando diede buco a un concerto organizzato in Vaticano. Per fortuna Carlo, non ha ripetuto la gaffe di tre anni fa della madre, quando recò in dono gli stessi prodotti agricoli ma si accertò verbalmente che Bergoglio li consumasse personalmente e non li distribuisse come suo solito ai poveri.

Quanto al Rinascimento, armonia e centralità dell’individuo furono al servizio di una rivoluzione estetica e filosofica che chiudeva con il medioevo e il gotico internazionale: questo novello principe rinascimentale, invece, ha in uggia i grattacieli come ogni sperimentazione moderna, disprezza gli architetti che non si dedichino a riproporre sempre le stesse idee. Goodbye swinging London. Sayonara, British cool. I Medici, al contrario, promossero le arti in funzione autocelebrativa certo, ma condussero Firenze a diventare il faro di una mentalità nuova, plasmarono lo spirito del tempo. Inconsciamente, il principe insicuro come quando era bullizzato da adolescente, ma attratto da miliardari e jet-set come un nouveau riche qualsiasi, coltiva illusioni da decrescita felice. Roba da pazzi, con o senza congiure.