Battesimo di massa di siriani: Berlino val bene una Messa…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Marzo 2016 - 07:00 OLTRE 6 MESI FA
Battesimi di massa di siriani: Berlino val bene una messa...

Battesimi di massa di siriani: Berlino val bene una messa…

ROMA – Battesimi di massa di siriani: Berlino val bene una Messa… A quali acque attingono forza ed nutrimento le illustri radici cristiane d’Europa? Stando al servizio della televisione tedesca Ard anche a quelle delle piscine comunali di Amburgo, per esempio: qui si celebrano a getto continuo battesimi di massa di profughi siriani alla ricerca forse di un Dio più misericordioso, sicuramente di punti preziosi per ottenere lo status di rifugiato e il sospirato asilo. I numeri delle conversioni sono impressionanti.

Ad Amburgo il pastore della comunità evangelica iraniana Albert Babajan battezza ad esempio anche più di 70 profughi in una volta sola in una piscina comunale. I rifugiati ricevono un mantello bianco e vengono fatti immergere in acqua per un paio di secondi uno dopo l’altro. In totale quest’anno Babajan dovrebbe celebrare in questo modo oltre 600 battesimi, preceduti da un corso di religione di diversi mesi.

Il trend si registra anche in altre città tedesche: a Berlino la comunità della Santissima Trinità ha battezzato 185 rifugiati nel 2015 e i nuovi corsi di religione organizzati quest’anno sono pieni. Il passaggio al cristianesimo può influenzare positivamente la procedura d’asilo, spiega ARD. Per le autorità tedesche va infatti data protezione a coloro che “rischiano di essere perseguitati in patria a causa della loro conversione”. (Alessandro Alviani, La Stampa)

Berlino val bene una messa… I battesimi, anche se non possono esser ridotti alla sola scelta di carattere opportunistico (una scelta esistenziale concreta), pongono in ogni caso il problema di stabilire le vere ragioni  della conversione al cristianesimo. Le autorità impongono test di fede, le Chiese assicurano appoggio e supporto garantendo per i neo-convertiti.

Viene in mente, certo, l’Enrico IV di Francia, il primo re Borbone che pur di salire al trono dovette abiurare la fede protestante ugonotta, prima farsi battezzare nel 1593 nella basilica di Saint Denis per ottenere il via libera del Papa che lo aveva scomunicato. “Parigi val bene una messa” pare dichiarò con una dose di cinismo che è rimasta memorabile. Cinismo che gli consentì però di metter fine a più di 30 anni di rovinose guerre di religione, di infine promulgare l’editto di Nantes con cui l’Europa gettava le basi della tolleranza religiosa quale fondamento della sua civiltà.

Perché le radici cristiane dell’Europa, soprattutto quelle non annacquate nelle piscine comunali degli ultimi battesimi, affondano nel sangue e nella sopraffazione della violenza settaria, dei pogrom, delle camere a gas, delle conversioni forzate. Come quelle cui furono costretti i Germani orientali dal padre riconosciuto dell’Europa moderna, quel Carlo Magno che, nei suoi test di fede, le interviste le faceva fare sotto la minaccia di una spada: convertiti o muori, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.