Bertola. Violenza “capita”, Grillo, Becchi cui prodest

Pubblicato il 29 Aprile 2013 - 00:52 OLTRE 6 MESI FA
Vittorio Bertola: parole infelici

Dopo la sparatoria davanti a Palazzo Chigi, a Roma, Vittorio Bertola, consigliere comunale di Torino per M5S, ha scritto su Facebook:

‘Il vero problema è che in questo momento, ne sono assolutamente certo, ci sono alcuni milioni di italiani che pensano: peccato che non abbia fatto secco almeno un ministro”

Reazione di Cesare Damiano, deputato del Pd ed ex ministro del Lavoro:

”Le parole scritte su Facebook dal consigliere torinese di M5S Vittorio Bertola sono deliranti e irresponsabili. Si dimetta”.

Damiano un po’ strumentalizza un po’ cade vittima dello sport di dichiarare sempre e comunque su tutto. Bertola non ha detto che bello sparare ai carabinieri, come in passato tanti nei movimenti di vario colore hanno detto. Bertola ha messo per scritto un pensiero doloroso ma brutalmente realistico.

Ha fatto più danno Bertola di Facebook o Damiano sull’Ansa nel rilanciare nel frullatore delle notizie quel ragionamento?

Certo Bertola se la poteva tenere, comunque, una frase così infelice: ci sono dei momenti in cui chi occupa una qualunque posizione di rilievo non può permettersi in minimo sbaglio.

Questo vale ancor più anche perché è un po’ in contraddizione con le parole di un maitre a penser del Movimento 5 Stelle, Paolo  Becchi, che anche lui non è nuovo a sciocchezze del genere, anzi è stato anche più esplicito. Questa volta però ha scritto sul blog di Beppe Grillo.

 ”In casi come [questo della sparatoria di Roma] resta sempre aperta la questione cui prodest?”.

Le abbiamo sentite a lungo, negli anni di piombo, parole dei genere, anche da esponenti del Pci, prima che scoprissero che il terrorismo, prima di rispondere a qualsiasi dietrologia, andava estirpato.

Stia attento Paolo Becchi, perché parole come quelle di Bertola, unite ai suoi stessi precedenti

(“Rispetto al marciume in cui viviamo ci vorrebbe una grandissima pulizia, una totale tabula rasa. Anche con le armi, perché le rivoluzioni non sono pranzi di gala”)

fanno leggere male il suo post e lo proiettano in una sinistra luce:

“Il Paese dev’essere pacificato e attentati come quello di oggi spingono a dare tutto il sostegno ad un governo privo di un programma adeguato” e ”ricompattano con il vecchio cliché: uniti contro la violenza e, al contempo, uniti contro chi semina la violenza e qui il messaggio è chiaro.

“Del gesto eclatante vi è comunque un responsabile: il M5S che con il suo linguaggio inciterebbe ad atti di questa natura. E così si prendono due piccioni con una fava. Ma il M5S non si farà impallinare tanto facilmente. Questo governo porterà il Paese alla catastrofe ma di questo è responsabile il Modello Unico e non il M5S che sarà l’unica vera opposizione”.