Il centrodestra è sempre maggioranza nel Paese, anche senza Berlusconi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Ottobre 2013 - 19:05 OLTRE 6 MESI FA
Il centrodestra è sempre maggioranza nel Paese, anche senza Berlusconi

Il centrodestra è sempre maggioranza nel Paese, anche senza Berlusconi

ROMA  – Il centrodestra, nonostante sia in macerie, è davanti al centrosinistra, 35,4% contro 32,9%: lo dice un sondaggio Swg pubblicato sul Corriere della Sera il 12 ottobre.

E se la coalizione – che presto sarà orfana di Silvio Berlusconi – nel suo momento peggiore ha comunque più consensi di Pd e alleati – che presto troveranno un leader in Matteo Renzi – Dario Di Vico ne desume che la pancia del Paese è inevitabilmente di destra:

“L’impressione è che a questo punto il centrodestra mantenga le sue posizioni «oltre Silvio», ovvero scontando i suoi molteplici errori e l’impossibilità che possa riscendere il campo. Nonostante la gestione politico-manageriale del centrodestra, «l’offerta», sia tutta da ridisegnare il consenso di base del quale gode non sembra essere stato intaccato. Per dirla in breve la «pancia del Paese» non si è spostata. Silvio Berlusconi e Umberto Bossi le avevano permesso di scalare la politica nazionale, ma il tramonto dei due leader non sembra rimettere in discussione la collocazione nel centrodestra di amplissimi settori di ceto medio che quasi antropologicamente si riconoscono in quel campo e non sono disposti a trasmigrare. Nemmeno la Grande Crisi con il suo straordinario e tremendo impatto socio-economico sembra aver inciso: gli orientamenti culturali di fondo si rivelano granitici come attestano rilevazioni specifiche realizzate di recente sui temi dell’immigrazione e dell’amnistia. Assai probabilmente neanche la questione del Nord è stata derubricata e conserva invece la sua forza identitaria e aggregativa”.

Quindi: il centrosinistra è minoranza, è la squadra più debole. E come le squadre più deboli, secondo Di Vico, deve puntare sul contropiede, sul fattore-sorpresa. L’unica maniera per vincere è approfittare delle momentanee debolezze del centrodestra:

“Tutto ciò non vuol dire che il centrosinistra non possa vincere ma come è già accaduto in passato può farlo, per ora, solo usufruendo di alcune finestre temporali e lucrando sulla difficoltà del centrodestra a riconfigurare l’offerta. Per continuare a monitorare questo fenomeno bisognerà analizzare le due (relative) novità, Beppe Grillo e Matteo Renzi. Il primo ha già dimostrato in alcune aree territoriali di riuscire a parlare all’anima anarchica e anti-statalista di un pezzo di elettorato del centrodestra, per testare il secondo occorrerà vedere come riuscirà a mixare discontinuità e tutela delle constituency tradizionali del centrosinistra”.