Cinesi in Italia, M5s: guerra alla illegalità, mentre Renzi delira, Grillo corre verso il 40%

Pubblicato il 24 Maggio 2017 - 06:36 OLTRE 6 MESI FA
Cinesi in Italia, M5s: guerra alla illegalità, mentre Renzi delira, Grillo corre verso il 40%

Cinesi in Italia, M5s: guerra alla illegalità, mentre Renzi delira, Grillo corre verso il 40%

Una delle pagine poco chiare del Pd, l’avanzata cinese in Italia, incontrastata e avvolta dalla illegalità, offre al Movimento 5 stelle di Beppe Grillo un nuovo spunto per allargare il loro bacino di voti nel territorio della Lega. Mentre quei due incoscienti di Renzi e Berlusconi bamblinano con le elezioni anticipate, Beppe Grillo manovra per arrivare a quel 40% che Renzi nei suoi deliri pensa di conquistare.

L’ Italia democristiana impedì, negli anni ’70, l’invasione giapponese, quella post comunista ha spalancato le porte alla ivasione cinese, in Toscana e in Veneto, quella delle 5 stelle dove ci porterà? Mentre cupe visioni ci tormentano, il Movimento avanza.

Ecco il manifesto elettorale di Simone Borile, Candidato sindaco M5S a Padova:

“Sarà guerra totale contro l’invasione cinese per salvare il Made In Italy e le PMI dalla concorrenza sleale e dalla contraffazione. Padova, dopo Prato e Milano – rispettivamente polo produttivo e polo finanziario – è la terza città italiana che compone il ‘Triangolo d’Oro’ del commercio cinese e, se non si agisce immediatamente, diventerà anche il polo logistico della nuova “Via della Seta”.

La “Cittadella dell’illegalità” è stata innestata nel 2004 dal Pd di Flavio Zanonato (ex sindaco della città e poi ministro del governo Letta) ed è stata lasciata proliferare dalla Lega Nord che, come al solito, chiacchiera di azioni forti ma nei fatti poi non si è mai mossa concretamente lasciando che il CIC (Centro Ingrosso Cina) crescesse e mettesse radici solide.

Una città nella città, un groviglio di criticità, letale per Padova e per tutta l’Italia: evasione fiscale sistematica; Contraffazione e finto Made in Italy (a oggi siamo già a circa 200mila articoli sequestrati senza etichetta o con finto marchio CE); distribuzione sul territorio nazionale di prodotti pericolosi e tossici, tra cui articoli di bigiotteria contenenti metalli pesanti oltre i limiti di legge e addirittura 135mila giocattoli non conformi destinati ai bambini; emergenza sanitaria e abuso edilizio dovuti alla scoperta di capannoni con dormitori per i lavoratori e le loro famiglie; infiltrazioni mafiose, spaccio di droghe ed episodi di violenza; riciclaggio di soldi con il trucco dei Money transfer (truffa scoperta dalla DIA di Firenze che dal 2006 al 2011 ha visto uscire 4 miliardi mezzo di euro dall’Italia verso la Cina).

Le uniche forze al lavoro per contrastare questo disastro sono la Guardia di finanza, la Camera di Commercio di Padova (Ascom) e il Movimento 5 Stelle che, a livello nazionale, da ormai quattro anni, pressa il governo perché smetta di favorire il mostro cinese a discapito delle nostre imprese. Come sindaco a cinque stelle della città di Padova avrò i poteri per agire fin da subito e due sono le opzioni: il ripristino immediato della legalità oppure la chiusura totale”.

Le idee non sono granché, ma come direbbe Grillo, “megio de ninte”.