Conflitto di interessi: affondato alla Camera, Berlusconi risorge da sinistra

Pubblicato il 8 Marzo 2014 - 15:18 OLTRE 6 MESI FA
Conflitto di interessi: affondato alla Camera, Berlusconi risorge da sinistra

Berlusconi da Silvio a Marina, il conflitto di interesse affonda a sinistra

Il conflitto di interessi è stato bocciato. Ferita al cuore per quei pochi della sinistra che ci credono, come Giuseppe Giulietti, Vincenzo Vita e noi di Blitzquotidiano, ma agli altri, agli ex comunisti mutati nel Pd, agli ex democristi ora padroni nel Pd, agli ex ambientalisti oggi nel Pd, il conflitto di interessi appare come un tema da marziani. Quello che conta è stare al Governo, garantire gli appalti alle Coop, aspettare che passi la nottata e si possa ricominciare ad assumere gli amici e i parenti e magari anche farli assumere, anche, perché no? da Canale5.

La lettura dei giornali di sabato forse è stata affrettata, ma solo Repubblica aveva la notizia, un po’ coperta dal polverone delle quote rosa che sono in realtà una vergogna delle donne, una inaccettabile ammissione di impotenza, lasciata da compagne e cameratesse unite al solo scatto di orgoglio di Daniela Santanché.

”Bocciato il conflitto di interessi”

è una parte del titolo all’articolo di Giovanna Casadio sulla legge elettorale. Complimenti al redattore, che ha avuto l’occhio acuto e ha estratto queste poche parole:

” E poi c’è il capitolo conflitto d’interessi. L’emendamento che lo introduceva nell’Italicum, presentato da popolari-Udc, è stato bocciato nella seduta notturna di giovedì, tra non pochi malumori del Pd stesso”.

Erano annegate in quasi settecento altre parole sulle quote rosa e altre amenità.

Segnano la fine di una speranza. Anche Matteo Renzi, come fu per Massimo D’Alema, forse avrà la fortuna di guidare il Governo mentre la nostra povera Italia è trascinata dalla spinta di una ondata mondiale di ripresa economica, ma passerà alla storia piuttosto per il leader della sinistra che aveva davanti Berlusconi in ginocchio e gli ha dato la mano e lo ha fatto rialzare.

Sul conflitto di interessi si ricordi che Berlusconi è un simbolo, magari anche il simbolo del male, ma non c’è solo lui. E la sua uscita di scena, quando avverrà, il più tardi possibile come vuole la carità cristiana, non scioglierà il nodo come non lo scioglierà l’uscita di altri portatori di questo morbo che non è solo italiano ma che, nelle dimensioni asfittiche della nostra economia, acquista sintomi da morbo blu.