Delrio vuole imporre la certificazione statica per le case: mancia elettorale per geometri

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Luglio 2017 - 10:34 OLTRE 6 MESI FA
Delrio vuole imporre la certificazione statica per le case: mancia elettorale per geometri

Delrio vuole imporre la certificazione statica per le case: mancia elettorale per geometri

ROMA – Da Cronaca Oggi, Notizie da Italia e mondo scelte da Marco Benedetto.

Vogliono farci spendere altri soldi. Purtroppo inutili. Distribuirà un po’ di denaro ai geometri e agli architetti, una vera e propria mancetta elettorale da mezzo miliardo, renderà più difficile vendere le case non a norma, ma sul piano della sicurezza…zero spaccato. Graziano Delrio, quello delle Province che dovevano sparire, non fanno più nulla e costano di più, lancia una nuova idea geniale. “Sarà obbligatorio il certificato di stabilità” perché, secondo quelli del suo Ministero, quelli che in  vacanza… in Italia, “una abitazione su sei è a rischio”. Repubblica, con Sergio Rizzo, dà voce alla grande idea del ministro del Rio che

“ha in serbo una sorpresa per la prossima legge di stabilità che entrerà in vigore nel prossimo anno: imporre la certificazione statica dell’edificio o dell’abitazione nei contratti di natura immobiliare”.

Ha detto Delrio:

“Com’è obbligatoria la certificazione energetica, nei contratti d’affitto o di compravendita lo sarà anche quella statica”.

Altra complicazione costosa, fastidiosa e inutile. Rizzo chiosa:

“Da vent’anni si cerca inutilmente di affrontare il problema dei rischi di un patrimonio immobiliare spesso fatiscente. Ma l’introduzione del cosiddetto libretto del fabbricato, un documento che certifichi lo stato di cose reale delle nostre case, è stata sempre bloccata con la motivazione (ufficiale) dei costi”.

In realtà i costi non sono così esorbitanti, se il calcolo è giusto. Partendo dalle parole di Delrio, che l’ 85% del costo, pari a 500 milioni di euro, si potrebbe detrarre dalla denuncia dei redditi, si deduce che il totale onere valutato al Ministero è di circa 590 milioni. In Italia ci sarebbero 12 milioni di abitazioni, senza specificare le dimensioni. Farebbe 50 euro a abitazione. Netto detrazioni farebbe 7 euro e mezzo. Un problema nasce se si pensa che molte di quelle case tanto fatiscenti e tanto disprezzate appartengono ai tanto amati “poveri”, che già di loro non pagano tasse e quindi della detrazione non se ne fanno niente.  Si presume, stando alle statistiche Istat, che i più si trovino al Sud. Ma Delrio, che ama andare in processione in Calabria, forse si è consultato con Orlando per far pagare ai ricchi non solo lo champagne dei poveri ma anche la certificazione immobiliare.

Tutto questo comunque servirà a poco, perché non si sono obblighi o sanzioni per chi non è a norma. Tutto goduto Delrio dice: si deprimerà il valore delle case, forse saranno invendibili. Poi confessa che si tratta di una mancetta elettorale a una categoria  che povera non è, geometri, architetti e affini. Come la mette giù Rizzo:

“Con riflessi non trascurabili, assicura il ministro, anche sull’indotto economico collegato a questa operazione, dai professionisti alle aziende specializzate”.

In che mani siamo...Leggete questa notizia di Ernesto Ferrara su Repubblica.

Renzitorna il portavoce dell’origine. Dopo una lunga sfilza di errori nella comunicazione, in gran parte sulla strategia social, dall’azzardatissimo paragone Renzi-Totti alla gaffe sui migranti, l’ex premier e segretario Pd decida di tornare alle origini. Al portavoce della “rottamazione” e delle prime Leopolde, l’uomo che fu con lui nella stagione rampante della scalata al potere ed è rimasto in questi anni a Firenze, accanto al sindaco-erede Dario Nardella: Marco Agnoletti. Salvo colpi di scena sarà lui, da settembre, a gestire la comunicazione del Pd, nel ruolo di portavoce del segretario e capo ufficio stampa dem oggi ricoperto da Filippo Sensi, che rimane portavoce di Gentiloni. È il segno della volontà di imprimere una svolta ad un rilancio quanto mai faticoso, per Renzi. Dopo la batosta del referendum e lo stop delle elezioni anticipate il segretario Pd ha chiesto ai suoi di rinunciare allo sprint, ma anche al passo della maratona Renzi ritiene vada dato un ritmo più incisivo. Agnoletti – juventino, fanatico di Clash of Clans, 44 anni oggi, già portavoce dei Ds toscani fino alla prima chiamata di Renzi, nel 2009 – è però anche una scelta di “metodo” dopo la recente era Anzaldi. Non più un falco ma una colomba al Nazareno, un volto dialogante in grado di garantire al segretario buoni rapporti coi media e ottimi contatti in Rai: oltre alla comunicazione di Nardella, Agnoletti è da tempo fra gli amici più fidati dell’ex dg Antonio Campo dall’Orto”.

Ma non glielo hanno detto che Campo Dall’Orto in Rai non c’è più?