Dirigenti pubblici: uffici da 44 a 24 mq. Da Matteo Renzi, nuova umiliazione
L’ultima umiliazione inflitta a questa frazione di ceto medio, dove molti pensavano anche di votarlo, è nella dimensione degli uffici. Il Corriere della Sera ha beccato questa novità. Gli uffici dei dirigenti pubblici non potranno superare i 24 metri quadrati. Scrive il Corriere della Sera:
“Oltre al taglio degli stipendi dei dirigenti è prevista la riduzione dello spazio destinato al lavoro dei dipendenti pubblici. Oggi dispongono in media di 44 metri quadrati, che scenderanno a 24 metri”.
Come sarà fatta la riduzione non è specificato, logica dice che si dovranno alzare pareti e aprire porte, alla faccia della spending review e dei risparmi. Ma il giustizialismo, quello di Juan Peron, non quello di mani pulite e dei giudici come si usa dire in Italia, non bada a spese.
È un vizio non solo dei dirigenti pubblici quello di collegare la propria importanza ai metri quadrati dell’ufficio occupato, ma sono pochissimi, quasi nessuno, quelli che non ci cascano. Sembra però che la simbologia non valga solo per soddisfare la vanità del o della dirigente, anche i dipendenti attribuiscono un valore a questo simbolo, in alcune aziende codificato non solo in metri, ma in dimensioni di scrivania, imbottitura delle poltrone e tipo di piante.
In ogni caso non è umiliando una intera categoria che si può sperare di risolvere i problemi dell’Italia e andando a grattare la sotto la pancia la parte peggiore anche se più numerosa degli italiani. Scherzare col fuoco è da apprendisti stregoni e spesso il fuoco torna indietro e brucia tutti.
Sembra la guerra degli americani contro i russi in Afghanistan: scatenarono forze che ancora non riescono a controllare e forse non lo faranno mai più. Il rischio che Matteo Renzi fa correre all’Italia è che per contrastare Beppe Grillo, ci fa precipitare nel caos.