Gerusalemme araba intreccia il voto degli ebrei al referendum e l’ appeasement coi palestinesi
Pubblicato il 23 Ottobre 2016 - 07:00 OLTRE 6 MESI FA
Gerusalemme solo araba, sono 11 volte che l’ Unesco vota in questo modo “assurdo” mentre per 11 volte si è astenuta. Paolo Gentiloni, ministro degli Esteri, sdrammatizza ma, assicura, ora cambia tutto: “Ho parlato con Renzi” e al prossimo vertice di quello che di fatto costituisce uno dei tanti sprechi di denaro mondiale legati al carrozzone Onu, i diplomatici italiani presenti voteranno un secco No.
La negazione da parte dell’Unesco del legame tra ebraismo e luoghi di Gerusalemme, commenta Gentiloni,
“è assurda, ma si ripete da anni. E’ l’undicesima volta che l’Italia si astiene. Ricordo che quest’anno per la prima volta i Paesi astenuti sono piu’ di quelli a favore: 27 a 23 con 6 voti contrari. Rispetto alla precedente votazione una decina di Paesi, tra i quali Francia e Svezia, sono passati dal si’ all’astensione. Mi rendo conto che questo calcolo diplomatico non e’ stato capito e che la scelta di voto abbia ferito la sensibilità di molti. Ne ho parlato con Renzi. Alla prossima occasione, in aprile, cambieremo il nostro atteggiamento”.
Sul voto Unesco, che pretende di cancellare qualche migliaio di anni di storia rinnegando il passato di Gerusalemme capitale del Regno dei Giudei, Matteo Renzi è andato su tutte le furie. Siamo in tempi di referendum e Renzi non può alienarsi, se mai ce l’ha, la simpatia della comunità ebraica.
D’altra parte l’ Italia non può nemmeno permettersi di scherzare con i sentimenti dei palestinesi e degli arabi, anche loro ospiti di quelle avare terre da qualche migliaio di anni e questo spiega la astensione. Ci sono Paesi occidentali, come Francia e Svezia che, ha ricordato Gentiloni al Corriere della Sera, hanno in passato votato no e solo questa volta sono passati alla astensione. Va notato che la Francia è un bastione dell” antisemitismo e la Svezia è piena di arabi. Razzisti dei peggiori al mondo, i francesi non hanno certo risparmiato i loro concittadini di origine africana e l’hanno pagata cara nell’ultimo anno, col sangue di tante vittime del terrorismo islamico.