Goti migranti travolsero la frontiera: cadde l’Impero romano

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Agosto 2015 - 13:18 OLTRE 6 MESI FA
Goti migranti travolsero la frontiera: cadde l'Impero romano

Silistra: qui i Goti passrono la frontiera dell’Impero e fu l’inizio della fine

ROMA – Il caos alla frontiera fra Grecia e Macedonia, travolta dai profughi dal Medio Oriente riaccende la memoria di come ebbe inizio la Guerra Gotica, che segnò la caduta dell’Impero Romano.

Il racconto che segue è tratto da Wikipedia, a sua volta basata sull’opera di Edward Gibbons “Declino e caduta dell’Impero Romano”, a sua volta basato sulle storie di Ammiano Marcellino e Procopio.

“Nell’estate e autunno del 376, decine di migliaia di Goti e altre tribù in migrazione dalle loro terre arrivarono al Danubio, al confine dell’Impero Romano chiedendo asilo”.

All’epoca al posto dell’Isis e della Primavera Araba c’erano gli Unni di Attila. I Goti chiesero all’imperatore romno Valente il permesso di

“insediarsi sulla riva meridionale del Danubio per trovare rifugio dagli Unni, che non erano in grado di attraversare in forze il grande fiume. Valente lo permise e anzi aiutò i Goti ad attraversare il fiume, probabilmente a Silistra, in Bulgaria.

Valente promisedì ai Goti terra coltivabile, razioni di grano e l’inclusione nell’esercito romano. Le principali ragioni che lo muovevano erano l’aumento dell’esercito e ampliare la base dei contribuenti.

Non ci fu indulgenza nella scelta dei Goti cui fu permesso di attraversare il Danbio: i deboli, i vecchi, i malati furono lasciati sull’altra riva a cavarsela da soli contri gli Unni. Quelli che passavano dovevano subire la confisc a delle armi. Ma i romani di guardia al guado presero mazzette e permisero ai Goti di conservare le armi.

Con tanta gente concentrata in una area tanto ristretta, i Goti soffrivano la fame e Roma non era in grado di dare loro né il cibo promesso né le terre; li portarono in una area di sosta temporanea, circondati da una guanigione romana. Cìera solo abbastanza grano per la guarnigione romana, così i Goti vennero lasciati a morire di fame.  romani proposero ai Goti un triste baratto: consegnare schiavi, spesso bambini e giovani donne, in cambio di carne di cane.

Valente rispose all’appello dei Goti che avfrebbero trovato cibo e mercati nella lontana città di Marcianopoli, oggi Devnja. Senza alternative, alcune Goti affrontarono la marcia verso sud, che si trasformò per molti in una marcia della morte. Quando arrivarono alle porte di Devnja, la guarnigione romana negò loro il permesso di entrare in città e i romani cercarono anche di assassinae i capi deiGoti durante un banchetto.

La rivolta ebbe inizio. I Goti passarono il resto del 376 e i primi del 377 a saccheggiare la zona attorno al Danubio.

La guerra ebbe inizio nell’inverno del 377 e si concluse con la sconfitta e la morte di Valente nella battaglia di Adrianopoli, oggi Edirne, in Bulgaria.

La guerra si concluse nel 382. I Goti uccisero un imperatore, distrussero un esercito romano, devastarono per sempre un ampio territorio nei Balcani. Per la prima volta l’Impero romano negoziò un trattato di pace con una tribù barbara dentro il territorio dell’Impero.

La lezione fu rapidamente recepita dalle altre tribù e dagli stessi Goti, che non rimasero in pace a lungo. Nel giro di un secolo l’Impero romano di Occidente sarebbbe crollato sotto la pressione delle continue invasioni mentre nuovi regni barbarici lo facevano a pezzi.