Grande Fratello Vip caccia Clemente Russo, ma loro l’hanno allevato così

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Ottobre 2016 - 13:58 OLTRE 6 MESI FA
Grande Fratello Vip caccia Clemente Russo ma la sua moralità è la gogna

Grande Fratello Vip caccia Clemente Russo ma la sua moralità è la gogna

ROMA – Grande Fratello Vip caccia Clemente Russo ma la sua moralità è la gogna. Se invece di Grande Fratello (vip o anonimi è irrilevante) si chiamasse “buco della serratura”, sorprendere qualcuno con i pantaloni calati o con la guardia bassa di chi confida in un momento di privacy, sia pure al cesso, sarebbe sorprendente? Non dovrebbe, come non dovrebbe sorprendere che due uomini come Clemente Russo e Stefano Bettarini, un boxeur spaccone sul viale del tramonto e un velino prestato qualche anno al calcio, si lascino andare alle più classiche smargiassate maschili tipo quante donne mi son fatto, e quella era una furia, quell’altra una scopa secca e via via millantando (spesso) ed esagerando (sempre).

Capirai, di gentlemen c’è sempre stata penuria nei circoli esclusivi, difficile trovarli tra le pareti della casa di vetro dove illusi incorreggibili sperano di intercettare barlumi di verità e realtà. Il reality è un’altra cosa, è un incubo auto procurato per chi lo fa e per chi lo vede. Dice, ma Russo ha inneggiato al femminicidio, ha detto che se avesse trovato la sua donna a letto con un altro l’avrebbe “lasciata morta”.

Certo un po’ più forte del “se tradisci non perdono” di una canzone di Celentano. Ma insomma non è leale aspettarsi da Russo che padroneggi al meglio parole e iperboli : allora l’Adriano Pappalardo di “Ricominciamo” era da arrestarlo subito per stalking reiterato (“so dove passi le notti…). Da notare, invece, le reazioni di Russo (“embè, è un reality, questo succede”, ineccepibile) e Bettarini (ha capito immediatamente che gli toccava frignare un bel po’) quando gli hanno preparato la sorpresa in prima serata, visto che le conversazioni “rubate” (i due si erano sfilati i microfoni di notte ma essendo una qualsiasi forma di perspicacia loro negata non hanno realizzato che le spie sono sempre all’erta) sono state abilmente selezionate per il piatto principale della puntata del lunedì.

Se erano tanto offensive, tanto misogine e addirittura femminicide, perché la produzione le ha mandate in onda con quel po po’ di battage mediatico-social? Perché il sogno della casa di vetro, del falansterio dove tutti sono osservabili da ogni punto, è la gogna mediatica, l’esposizione del reo, la vendetta e il pentimento con lacrima regolamentare rigorosamente in favore di telecamera. Bettarini e Russo sono quel che sono, ma assistere alla loro umiliazione in diretta tra un consiglio per gli acquisti e l’altro non fa parte dei circences potabili. E farsi fare la morale da Alfonso Signorini va catalogata fra le perversioni sessuali.