Berlusconi doppio, stressa sull’Imu, flirta sull’amnistia

Pubblicato il 10 Luglio 2013 - 06:00 OLTRE 6 MESI FA
Berlusconi doppio, stressa sull'Imu, flirta sull'amnistia

Berlusconi doppio, stressa sull’Imu, flirta sull’amnistia

ROMA – Berlusconi doppio stressa sull’Imu, flirta sull’amnistia. Il doppio registro adottato da Berlusconi non è facile da imitare per epigoni e succedanei: o sei falco o sei colomba. Il leader del Pdl può interpretare entrambe le parti simultaneamente riuscendo a dar corpo perfino a una strategia politica. Fa e disfa come Penelope, mira a salvare la sua vita politica con l’appoggio della parte che intende sfidare al voto un minuto dopo essere stato salvato (e al borsino della vita gli hanno appena concesso 12 mesi supplementari anche se condannato definitivamente).

Perché la performance della doppia interpretazione produca i suoi effetti, serve una carica di tensione costantemente elevata, uno stress convinto e martellante. Quindi, a intervalli regolari vengono ritirati gli abbaiatori su Imu e Iva, senza però che il tema scompaia dai giornali e possibilmente dai teleschermi. Quando si passa il segno, per esempio quando il capogruppo Brunetta accusa il ministro dell’Economia Saccomanni di tenere per sé i conti dello Stato e di remare contro, papi torna e mette a posto i discoli, si torna nei ranghi e pure a ragionare di amnistie e indulti perché le carceri con rara sistematicità rappresentano una emergenza esplosiva,perché giustamente il ministro Cancellieri scalpita e perché giusto un mezzo indulto serve, una bella pezza alla causa persa sui diritti, quelli tv di Mediaset.

Di là, dalla parte costretta a digerire a forza una proposta sufficientemente demagogica per avere successo, quando vedono Imu 2013 vedono rosso, e non per nostalgie cromatiche: dire che una bella fetta di contribuenti non pagherà tasse sulla prima casa non è come dire tassa abolita. Gli elettori tendono a notare certi annunci. Ma per sgonfiare la retorica sull’Imu, gli avversari temporaneamente alleati per ora non hanno partorito nulla di veramente rilevante oltre la minaccia di un governo con i grillini e il dubbio merito di farsi prescrivere le medicine dal Fondo Monetario Internazionale (“Non toccate l’Imu”), un po’ come spedirsi una lettera dalla Bce per tagliare, licenziare e altre belle pratiche.