Italiani poveri? Vestono da barboni ma iphone in aumento (Confcommercio)
ROMA – Notizia dedicata ai catastrofisti che parlando sempre di italiani poveri ci hanno quasi convinto. Per tutti questi anni, sull’onda della crisi, i catastrofisti hanno cavalcato le statistiche facendone un uso essenzialmente politico e propagandistico. Ora scopriamo che era vero solo in parte e che quei cambiamenti che erano attribuiti esclusivamente alla crisi discendono invece anche da una nuova lista di priorità. a dispettodella crisi
“sono cresciuti i consumi per servizi culturali, ristoranti, telefonia (+1,1%)”.
La notizia è stata diffusa dalla Agenzia Ansa il 7 febbraio 2014. La fonte è l’Ufficio studi Confcommercio che ha analizzato i driver di spesa degli italiani dal 1995 a oggi:
“Gli italiani possono rinunciare anche completamente a un pasto strutturato ma non possono vivere oltre 60 minuti senza controllare il proprio cellulare.
“La spesa totale delle famiglie per tempo libero, viaggi, vacanze, telefonia valeva il 15,3% nel 1995, oggi vale quasi il 18% nonostante la crisi”.
Aggiunge Confcommercio:
“Il calo di voci di spesa ‘tradizionali’ quali abbigliamento, auto, mobili e arredamento da parte delle famiglie, non è frutto soltanto della crisi dei redditi ma anche di nuovi modi di vivere.
”I capi classici di valore più elevato attraggono sempre meno consumatori condizionando negativamente i volumi di spesa”.
Al contempo, integra l’Ansa, sono cresciuti i consumi per servizi culturali, ristoranti, telefonia (+1,1%).