Ladri da Francia a Italia: “Carcere non previsto”. Siamo paradiso dei criminali

Pubblicato il 11 Agosto 2014 - 11:38 OLTRE 6 MESI FA
Ladri da Francia a Italia: "Carcere non previsto". Siamo paradiso dei criminali

Ladri bloccati dai carabinieri, li hanno aggrediti con lo spray e poi hanno detto: “Il carcere non è previsto”

ROMA – L’Italia dei buoni fa la fine che si merita. Esemplare la recente storia di due tunisini, venuti in Italia in trasferta dalla Francia per rubare: beccati dai carabinieri, hanno reagito accecandoli con lo spray; bloccati finalmente, hanno sbeffeggiato i nostri:

“Con la nuova legge [svuota carceri] il carcere non è previsto”.

Questa è l’Italia. Invece di costruirne di nuove, svuota le carceri facendo uscire chi c’è e impedendo alle forze dell’ordine di farcene entrare di nuovi, diventando così una specie di paradiso, o di riserva naturale, per il criminali.

C’è chi sospetta che la svuota carceri non sia solo frutto della incapacità del sistema, ma anche di un deliberato disegno che mira a rendere vana una eventuale incarcerazione di Berlusconi. Ma questo può essere solo parto di menti malate e malpensanti.

Resta il fatto che la svuota carceri costituisce ulteriore prova di quanto i politici siano staccati dalla gente. Fa il paio con il buonismo verso i clandestini, che ora clandestini nemmeno si possono più dire. Invece di tenerli lontano dalle spiagge italiane, andiamo a prenderli poco fuori delle acque territoriali della Libia, grande hub del traffico di carne umana, per poi scaricarli come capita, senza un minimo di attenzione al problema di come sistemarli in Italia, facendo, pare, un regalo alla Mafia, che pare sia una delle poche cose che in Italia siano ancora organizzate.

L’episodio dei due tunisini è riferito da Patrizia Mazzarello sul Secolo XIX con un grido d’allarme:

“Lo “svuotacarceri” rischia di richiamare nel ponente ligure anche la microcriminalità d’importazione”.

Gli elementi per aprire una riflessione, avverte Patrizia Mazzarello,

“sono concreti. Perché se è vero che la zona a cavallo del confine ha sempre risentito della presenza anche di malavita proveniente dalla Francia, come confermano ancora i recenti arresti per le truffe del bancomat o la presenza tra i banchi del mercato di ladruncoli provenienti dalla banlieue di Nizza, è innegabile che ora questa presenza appare intensificata. Ma, soprattutto, appare più consapevole, complice il nuovo ordinamento, della possibilità di non pagare in nessun modo pegno in caso di arresto.

“A far aprire definitivamente gli occhi, dopo una serie di avvisaglie, nei giorni scorsi è stato il caso dei due uomini di origine tunisina, in trasferta da Nizza, i quali dopo aver rubato uno scooter a Sanremo, intercettati dai carabinieri di Bordighera, hanno reagito aggredendo i militari con dello spray urticante. Arrestati e processati per direttissima a Imperia, hanno subito messo le mani avanti: “Con la nuova legge il carcere non è previsto”.

“Nonostante le numerose recidive specifiche e l’aggressione nei confronti dei militari e data l’impossibilità della detenzione domiciliare, i due uomini sono stati rimessi in libertà: pur con l’obbligo di non rifarsi vedere in Italia”.

Il caso dei due tunisini colpisce per la sfrontatezza dell’atteggiamento, ma non è isolato. Scrive ancora Patrizia Mazzarello:

“Da giorni, presso le forze dell’ordine della provincia, si segnalano denunce di persone di nazionalità francese sorprese in auto con armi improprie: mazze o coltelli. E soprattutto con arnesi atti allo scasso, che certo non si portano al seguito per una banale gita fuori porta. Spinge ad alzare il livello di guardia anche la presenza di molti cittadini francesi tra quanti si recano ai “compro oro” per rivendere le pseudo catenine della nonna. Ma fa riflettere anche l’impennata di furti di bici e ciclomotori, già in passato destinati al mercato francese”.