Laura Boldrini: con la crociata anti-insulti finisce in acque poco istituzionali

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Luglio 2013 - 14:21 OLTRE 6 MESI FA
Laura Boldrini: la crociata anti-insulti la porta in acque poco istituzionali

Laura Boldrini: la crociata anti-insulti la porta in acque poco istituzionali (LaPresse)

ROMA – Laura Boldrini sta conducendo una sua personale crociata contro l’insulto. C’è da chiedersi, però, se la direzione di questa crociata non la porti fuori rotta rispetto ai suoi compiti istituzionali. Non si sa, infatti, se rientri nei doveri della terza carica dello Stato quello di mobilitare polizia postale e Procura per una falsa foto postata su facebook, per quanto sconcia possa essere la foto.

Anche gli insulti: sono odiosamente razzisti e omofobi, ma a ben pensarci non esistono gli insulti “politically correct”. Se tamponate uno nel traffico, questi difficilmente si porrà il problema di rispettare razza, religione e tendenze sessuali quando vi ricoprirà di contumelie.

Va bene, è odioso il leghista, l’ennesimo leghista insultante, Luciano D’Arcio, consigliere comunale a Casalgrande (Reggio Emilia) quando vomita sulla sua pagina facebook le seguenti parole:

“Ma guardate bene, la ministra nera stesso sguardo da parassita. Vendola abituato a stare a 90 gradi, la Boldrini dicono che si prostituisce e c’è la fila per fotterla e forse io non riesco ad accettare la realtà dei fatti! Ma non capisco perché mi devo prostituire io per le loro perversioni sessuali azzo”.

Il consigliere ha cancellato il post, ma ha rifiutato di dimettersi. La Boldrini ha comunque deciso di querelarlo: “Il degrado va arginato, l’insulto non può avere alcuna cittadinanza”. L’impressione è che però non abbia cittadinanza per lo più nei palazzi del potere. La sensazione è che avrebbe molti meno titoli sui giornali una campagna contro gli insulti portata avanti da uno che non è presidente della Camera (Boldrini), ministro dell’Integrazione (Kyenge), presidente della Regione Puglia (Vendola).