Lodo Mondadori, Marina Berlusconi vs De Benedetti . Forse papà non le ha detto..

Pubblicato il 6 Novembre 2012 - 20:02 OLTRE 6 MESI FA
Lodo Mondadori, Marina Berlusconi vs Dde Benedetti. Forse il papà non le ha detto…

ROMA – Marina Berlusconi ha attaccato ieri Carlo De Benedetti per aver parlato di “corruzione” riferendosi al lodo Mondadori. Ma forse il papà non le ha detto che il processo penale sul lodo Mondadori si concluse nel 2007 con le condanne per “corruzione” confermate dalla Cassazione. Rispettivamente vennero dati 1 anno e 6 mesi a Cesare Previti, Attilio Pacifico e Giovanni Acampora (avvocati Fininvest) per corruzione giudiziaria e 2 anni e 9 mesi a  Vittorio Metta (ex giudice) per corruzione. In sede civile, inoltre, i giudici di Milano riconobbero responsabilità di Silvio Berlusconi nella vicenda corruttiva.

Il Fatto Quotidiano proprio quest’anno ripercorreva in parte le storia:

La Cir subì un danno immediato e diretto dalla sentenza con cui i giudici della Corte d’Appello di Roma presieduto da Vittorio Metta – la cui corruzione è stata accertata in sede penale – stabilirono che il Lodo Mondadori era nullo, consegnando di fatto la più grande casa editrice italiana nelle mani di Silvio Berlusconi, presidente del consiglio di amministrazione di Fininvest fino al gennaio del 1994 e “dominus” dell’atto corruttivo . E’ quanto sostengono nelle 283 pagine di motivazioni i giudici del tribunale civile di Milano che hanno condannato la Fininvest a risarcire 560 milioni, compresi gli interessi legali, alla Cir di Carlo De Benedetti.

Silvio Berlusconi è stato assolto dall’accusa di corruzione per prescrizione del reato. Ma i giudici della sezione civile di Milano hanno individuato la sua responsabilità nella vicenda corruttiva in sede di risarcimento civile: “E’ da ritenere, incidenter tantum ed ai soli fini civilistici del presente giudizio, che Silvio Berlusconi sia corresponsabile della vicenda corruttiva per cui si procede, corresponsabilità che, come logica conseguenza, comporta, per il principio della responsabilità civile”.

Anche in questo caso, la II sezione civile di Milano ricostruisce la vicenda per delineare la responsabilità dell’allora presidente di Fininvest nella vicenda corruttiva e arriva a definire “il coinvolgimento diretto di Fininvest nella corruzione di Metta“. “E’ assolutamente improbabile – scrivono i giudici – anzi fuori da ogni plausibile logica, che nel febbraio ’91 una qualsiasi persona fisica abbia versato tre miliardi di lire di Fininvest a Previti (la famigerata tangente All Iberian, ndr.) in mancanza di una obbligazione debitoria nei suoi confronti, perché li gestisse nell’interesse della medesima Fininvest anche e soprattutto a fini corruttivi, tenendo il proprietario della società pagatrice e beneficiaria all’oscuro dell’esistenza o anche solo del fine di questa operazione