Mamma orsa Daniza andrà in recinto. Non voleva uccidere solo fermare un curioso

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Agosto 2014 - 11:49 OLTRE 6 MESI FA
Mamma orsa Daniza andrà in recinto. Non voleva uccidere solo fermare un curioso

Mamma orsa Daniza andrà in recinto. Non voleva uccidere solo fermare un curioso

TRENTO – Mamma orsa Daniza divide l’Italia e divide il Trentino: c’è chi vorrebbe gli orsi sterminati o deportati, c’è chi li difende e con più di una ragione. Nei boschi del Trentino ce li hanno portati, li hanno messi in un parco e la legge dei parchi è che comandano gli animali, con i loro usi e costumi. Andate un po’ al Kruger Park in Sud Africa o in qualsiasi parco naturale con animali selvatici in libertà: se vi mangia il leone è colpa vostra, a nessuno viene in mente di invocare una strage.

In Italia invece sì e l’articolo di Andrea Selva su Repubblica domenica 17 agosto 2014 rappresenta in modo esemplare le contraddizioni del cervello degli italiani:

“Colpevole di aver voluto difendere i suoi cuccioli dall’uomo, tradita dall’istinto materno, per l’orsa Daniza è scattata l’ordinanza di cattura, con la possibilità di abbatterla nel caso in cui le cose dovessero complicarsi. Nell’ipotesi migliore quest’orsa di 19 anni — importata dalla Slovenia nella primavera del 2000 per ripopolare di plantigradi le foreste del Trentino — finirà i suoi anni in un recinto. Lo ha deciso la Provincia autonoma di Trento dopo l’aggressione a un cercatore di funghi nei boschi delle Dolomiti di Brenta”la mattina di Ferragosto:

Poco importa che Daniele Maturi si sia avvicinato un po’ troppo agli orsi per osservarli da vicino, certo affascinato dalla rara possibilità. Ma in Alaska, dove gli orsi sono autoctoni, vi avvertono: statene distanti. Ora, riferisce Andrea Selva,

“per l’orsa è scattata la condanna alla prigionia, anche se ascoltando le parole di Daniele Maturi [l’incauto cercatore di funghi che ha provocato la reazione di mamma orsa Daniza] sorge la sensazione che ci sia stata — da parte dell’animale — la volontà di graziarlo. Per Daniza una trappola è già pronta nei boschi, ma il primo tentativo di catturarla è andato a vuoto l’altra notte”.

Daniele Maturi, 38 anni, tecnico delle funivie, sintetizza così la sua avventura:

“Ho creduto di morire”.

Pare, riferisce Andrea Selva,

“che si sia fermato tra gli alberi ad osservarli quando è stato attaccato dall’orsa”.

Ha raccontato Daniele Maturi:

“Mi stava sopra, ho cercato di proteggermi il viso dalle zampate, poi se n’è andata”.

Andrea Selva:

“Minuti terribili, di cui nessuno dubita: Maturi è uscito dall’ospedale di Tione con 40 punti di sutura a braccia e gambe”.

Il Trentino è divio in due Riferisce Andrea Selva:

“Gli ambientalisti fanno sentire la loro voce. Anche attraverso i social network: su Twitter #iostocondaniza era uno degli argomenti di tendenza, con gli ambientalisti che già minacciano di boicottare il Trentino del turismo, infuriati per la condanna di “mamma orsa”. Sono passati quindici anni da quando la giunta provinciale decise di riportare gli orsi in Trentino con una decina di esemplari prelevati in Slovenia. Ora gli orsi sono diventati una quarantina e la Provincia si trova a fare i conti con le proteste, soprattutto da parte dei residenti. E poco importa se una decina di giorni fa nei boschi della Paganella i turisti erano rimasti a bocca aperta per lo show di un orso (un altro) in piedi fra gli alberi a farsi fotografare. I partiti dell’opposizione, la Lega in prima linea, chiedono l’abbandono del progetto orso e l’intervento della magistratura: la provincia non ha garantito la sicurezza.
“Siamo nel territorio del Parco naturale delle Dolomiti di Brenta, ma sulla cattura di Daniza anche il Parco è d’accordo: «Abbiamo partecipato alla decisione» conferma il direttore Roberto Zoanelli. Il Parco era d’accordo anche quando nel 2007 venne catturata Jurka, un’altra orsa slovena “colpevole” di troppe scorribande alla ricerca di cibo in paese assieme ai suoi due cuccioli. Zoanelli sostiene comunque che la comunità di orsi — anche senza Daniza — è autosufficiente.

“Il Wwf del Trentino pensa agli orsacchiotti: «Daniza è stata tradita dalla troppa confidenza con l’uomo, ma dovrebbe restare con i suoi piccoli» spiega Osvaldo Negra. Contraria alla cattura anche la Lav del Trentino: «Chi va in montagna deve essere consapevole dei rischi ed evitare di avvicinarsi ai cuccioli» dice Danilo Tomasoni”.

Gli italiani non sanno mettersi d’accordo con se stessi. Vogliono la natura, si commuovono per l’ecologia e sono campioni di ambientalismo, a parole. Quando però si tratta di accettare le regole della natura e dell’ambiente, l’ambientalismo vocifero diventa da salotto e scatta quel ma tipico della sinistra italiana: ma il modo…

Constata Andrea Selva:

La femmina con i cuccioli è l’orso più pericoloso, insieme con gli esemplari feriti o impegnati a consumare il cibo: stare alla larga è la prima regola. In caso di incontri mantenere la calma, evitare di correre e lasciare sempre all’orso una via di fuga: è probabile che sia lui il primo ad allontanarsi”.

La regola non vale solo per gli orsi, anche per i gatti, non solo di strada, anche quello del vicino.