Massimo Giannini meglio di Giovanni Floris: sondaggio on line di Libero: 52 a 48

Pubblicato il 13 Settembre 2014 - 13:31 OLTRE 6 MESI FA
Massimo Giannini meglio di Giovanni Floris: sondaggio on line di Libero: 52 a 48

Massimo Giannini. Un sondaggio lo dà preferito a Giovanni Floris

ROMA – I telespettatori italiani sembrano preferire Massimo Giannini a Giovanni Floris. Massimo Giannini, nuovo conduttore di Ballarò su Rai3, incontra maggior favore del predecessore Giovanni Floris, ora impegnato nel nuovo programma “Di martedì” sulla 7, almeno a quanto emerge da un sondaggio on line lanciato dal sito del quotidiano Libero.

Alla domanda

Se foste costretti a scegliere, chi guardereste tra Floris e Giannini il prossimo martedì?”

il 52% di quanti hanno risposto ha indicato la preferenza per Massimo Giannini, il 48% per Giovanni Floris. Questo, almeno, fino alle 13 del 13 settembre 2014.

Si tratta di un risultato molto positivo se si tien conto del rapporto ormai consolidato del pubblico con Giovanni Floris rispetto all’esordiente Massimo Giannini, fino a ieri vice direttore di Repubblica, che in tv può dire di avere al suo attivo delle comparsate nei talk show, in particolare proprio Ballarò, e le trasmissioni di Repubblica tv, a audience molto ridotta.

Può dipendere anche dal fatto che la lealtà alla testata, in questo caso la rete, prevale sulla lealtà all’autore o all’artista, naturalmente con le dovute eccezioni. Ma, come la storia insegna e Pippo Baudo, che pure è il più grande di tutti, può testimoniare, non tutto è fungibile.

Può dipendere che ci sono italiani che al cipiglio scuro e nerocapelluto di Giovanni Floris preferiscono l’aria nordica, ex bionda e glaucopica di Massimo Giannini.

Floris ha già iniziato on air e non gli è andata particolarmente bene. Giannini esordirà martedì 16, preceduto da una spartana campagna di mezza pagina su alcuni quotidiani, con la sua faccia da bravo ragazzo in primo piano.

Intanto le polemiche continuano e il povero Giannini, abituato alla atmosfera corazzata di Repubblica, dove le critiche si sparano ma non si ricevono, è finito in un turbine. Prima c’è stato l’attacco a sangue freddo di Roberto Fico, presidente della Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai in quota al Movimento 5 Stelle, il quale ha polemizzato sui costi della trasmissione.

Secondo Dagospia, Massimo Giannini prenderà 450 mila euro lordi, che non sono molto se si toglie la fetta del Fisco che è quasi metà e se si considera che Giannini ha lasciato il porto sicuro di Repubblica per un ingaggio di due anni su una barchetta nel mare procelloso della Rai.

Poi c’è lo staff, in tutto 90 persone, con vari collaboratori provenienti dall’esterno della Rai. Tra i nuovi arrivati, elenca Libero,

“ci sono Francesca Fagnani e Federico Mello da “Servizio Pubblico”, Francesca Biagiotti e Martina Cecchi de Rossi da “Piazzapulita”, Francesco Caldarola da “Matrix”, Alessio Lasta da “La Gabbia” e passato poi a “Millennium”, e ancora Anna Bonalume, Cecilia Carpio, Claudio Pappaianni”.

Dulcis in fundo è venuta una sgradevole precisazione di Roberto Benigni, a conferma che i comici, da Govi a Beppe Grillo, possono far ridere in pubblico ma anche piangere fuori del palcoscenico.

Ha scritto Libero che Roberto Benigni

“ha sputato fuoco e fiamme quando è stato presentato come sostituto di Maurizio Crozza anziché come ospite speciale. Un incidente diplomatico sul quale l’attore ha detto la sua tramite il suo legale chiarendo che Benigni “non sostituirà nessuno” e che la sua “sarà una presenza a titolo gratuito”. Su questo punto lo si può credere sulla parola, sapendo che la società di produzione del comico, Melampo, ha chiuso il 2013 con un utile  da 2,7 milioni di euro”.

Secondo Dagospia, dietro, c’è anche

“lo scontro tra i due agenti Lucio Presta (che rappresenta Benigni) e Beppe Caschetto (Crozza), e al toscanaccio milionario questa diminutio è piaciuta davvero poco.

“Tanto che Presta si è affrettato a specificare che il suo intervento nel programma è “a titolo gratuito”, e che si tratta solo di “un’intervista e un saluto”, non una copertina satirica come quella del comico genovese”.