“Memorabile flop politico” nel futuro di Beppe Grillo

Pubblicato il 31 Marzo 2013 - 11:55 OLTRE 6 MESI FA
galli della loggia

Galli Della Loggia: Un flop nel futuro di Grillo

Un “memorabile flop politico” è nel futuro del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, flop che Ernesto Galli Della Loggia vede, sul Corriere della Sera, “di giorno in giorno più probabile”. Il Movimento, secondo Galli Della Loggia, se ne sta

“a parte, rinchiuso in un isolamento più che splendido insolente, il Movimento 5 Stelle, convinto che tale isolamento fosse pegno di chissà quali successi futuri e non già, come invece è di giorno in giorno più probabile, il preannuncio di un memorabile flop politico”.

L’articolo di Galli Della Loggia non risparmia il Pd e la

“inerzia autoreferenziale e a tratti inspiegabilmente autocompiaciuta dell’apparato del partito”.

Pierluigi Bersani, che di quell’apparato è il frutto, il figlio e il padre,

“per ben una settimana ha inutilmente cercato una maggioranza che non c’era. E così, di consultazione in consultazione, di colloquio in colloquio, la crisi si è trascinata senza sbocchi fino ad oggi: sotto gli occhi sempre più perplessi dell’opinione pubblica internazionale e dei mercati, mentre la tenuta economica del Paese dava segni continui di cedimento, la discesa dei redditi si aggravava, l’inquietudine circa il futuro si stava trasformando in un’incipiente disperazione”.

Non c’è riferimento esplicito a Berlusconi e al Pdl, che alla fine usciranno vincitori da questo tormento, facendo apparire nel ricordo degli italiani l’era di Berlusconi come una età dell’oro nel confronto con il disastro causato da Mario Monti; Berlusconi vincerà anche contro il Pd grazie al confronto fra la sua disponibilità, condizionata, a un accordo con i “comunisti” e il rifiuto di questi ultimi, pregiudiziale, assoluto e dogmatico, figlio una lotta politica basata esclusivamente sulla demonizzazione di un avversario che certo la merita, ma nel campo della morale e non della politica. Il riferimento obliquo lo si può trovare  nel

“viluppo inestricabile di timori per il proprio futuro, di pregiudiziali, di scelte ritenute obbligate, di veti reciproci. E così, pur in una situazione in cui nessuna di esse aveva la maggioranza, e quindi per formarne una il compromesso avrebbe dovuto apparire inevitabile, in realtà proprio ogni spazio di compromesso è venuto a mancare”.

Una critica anche al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano:

“Se dicessimo che la decisione presa ieri dal presidente della Repubblica ci lascia pienamente convinti. Ci sono troppe cose che non ci appaiono chiare circa i lavori e lo scopo delle due commissioni di saggi istituite. A cominciare da chi dovrà utilizzarne i risultati, e come e quando; e se dovrà trattarsi di una maggioranza parlamentare e di un governo futuri. A proposito dei quali, però, l’orizzonte appare oscuro oggi come lo era ieri. A che pro dunque quell’areopago di valentuomini?”.