Monti ci dà da mangiare “meno tasse”, cucina “meno vacanze e lavoro flessibile”

Pubblicato il 28 Gennaio 2013 - 20:56| Aggiornato il 9 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Mario Monti sempre più uomo da spettacolo, da palcoscenico, da campagna elettorale. Finora ci ha deliziati con il motto “per salvare l’italia” e ora mette anche lui in campo tutte le armi in suo possesso per tentare di accaparrare più voti possibili alle prossime elezioni. Come poi è democraticamente giusto.

Lunedì mattina Monti si è presentato a Omnibus su La7 e ci ha raccontato che se lo eleggiamo farà miracoli, cioè dimezzerà tutte le tasse che lui ha alzato. Sarà praticamente un correttore di se stesso: meno Imu e “più equa”, meno Irpef, meno Irap, riduzione della spesa pubblica. Insomma meno 30 miliardi di tasse a partire dal 2013 e per tutto il quinquennio. Un vero miracolo, visto Monti ha aggiunto che se vince lui nemmeno avremmo bisogno di una manovra finanziaria, se vincono gli altri invece chissà.

Questo il piano glorioso (e forse fantascientifico) che Monti ci propina in diretta tv di prima mattina, urlando il suo “piano sul lavoro“. La sera però l’Ansa fa uscire la bozza di quella stessa riforma che Monti ha promesso: “Sarà presto presentata”. Una bozza che punta alla crescita ma in cui sono contenuti anche punti che potrebbero, diciamo, creare qualche mal di pancia a parte dell’elettorato. Parliamo ad esempio del dimezzamento delle vacanze estive per il comparto scuola, o della “flessibilità” nel mondo del lavoro, adottando “delle deroghe sull’articolo 8”.