Nichi Vendola “papà”: Gasparri e Boldrini, fuoco concentrico

di Sergio Carli
Pubblicato il 1 Marzo 2016 - 07:14 OLTRE 6 MESI FA
Nichi Vendola "papà": Gasparri e Boldrini, fuoco concentrico

Nichi Vendola “papà”: Gasparri e Boldrini, fuoco concentrico. Qui Boldrini e Vendola: c’eravamo tanto amati

ROMA – Nichi Vendola “papà” con utero in affitto in America è sempre più un caso politico. È difficile quanto interessi agli italiani, se non a quelli che amano farsi gli affari altrui. I temi etici sono sempre di minoranza e su quello delle gravidanze conto terzi e della inseminazione artificiale il sospetto che dei molti che le praticano pochi se ne vogliano vantare, non perché costituisca reato, anzi “un crimine”, come sostiene il deputato di Forza Italia Basilio Catanoso, quanto perché chi lo fa parte da una condizione minoritaria rispetto al comune sentire della società che, ipocrisie a parte, comunque su temi come omosessualità, sterilità, impotenza non è in linea con le posizioni più avanzate.

Anche il gran parlare che si fa di diritto a avere figli è frutto della piega che abbiamo preso in Italia, dove il diritto a essere genitore sembr prevalere sul dovere che comporta essere genitore, in linea con il comune sentire, a destra e a sinistra, che oggi esistano solo diritti e i doveri siano un optional, includendo fra i doveri anche quello di non ammorbare gli altri con i fatti tuoi (Vendola) e quello di rispettare le scelte degli altri (gli anti Vendola) senza ipocrite crociate che servono solo a raccattare qualche voto.

C’è da prevedere che su Vendola papà se sentiremo e leggeremo tante. Ecco la posizione di Basilio Catanoso:

“L’utero in affitto in Italia è un crimine ed è grave che un politico italiano in spregio alle leggi della Repubblica voli all’estero per compiere impunito quella che nel suo paese sarebbe una illegalità. Fossi il Ministro dell’Interno, al rientro di Nichi Vendola e dell’uomo a cui si accompagna, chiederei immediatamente il fermo della coppia. Pertanto annuncio una interrogazione urgente al Ministro Alfano su questa turpe vicenda”.

Così, invece di dare la caccia a ladri e terroristi, le forze dell’ordine dovrebbero arrestare Vendola e moglio, solo per fargli spendere un po’ di soldi di avvocati.

Catanoso però è deciso e ha annunciato una interrogazione al Ministro dell’Interno.

Più  articolata la posizione di Maurizio Gasparri, vice presidente del Senato, il quale si rifà a un sondaggio pubblicato da Repubblica, dal quale deduce che

“è evidente che il 60 per cento degli italiani è contrario alle adozioni gay e alla pratica dell’utero in affitto che considerano turpe.

“Il Parlamento ha approvato una normativa confusa che lascia spazio ad ambiguità ma credo che tanti anche a sinistra continuino a disapprovare questo metodo, non solo in teoria ma anche in pratica. Serve una nuova mobilitazione nazionale per impedire derive antropologiche e sociali e riaffermare la centralità della famiglia così come la tutela la nostra laica Costituzione repubblicana. FI dovrà farsi interprete di questa esigenza che ha vissuto nel Family day dello scorso gennaio uno dei suoi momenti più intensi. La forza anche politica di quel popolo non è secondaria. Oggi più che mai abbiamo bisogno di sostenerla in Parlamento e in piazza”.

Che da destra si alzino fuoco e fiamme era scontato, per le ragioni politiche già individuate. Che Famiglia Cristiana attacchi Nichi Vendola sarebbe contro natura se non fosse così. Laura Boldrini che prende le distanze dal suo ex leader, che da semplice impiegata dell’Onu l’ha depositata sulla terza poltrona dello Stato italiano dà un po’ i brividi. Per salvarsi l’anima ha definito “sguaiati”, “volgari” e “squallidi” i commenti contro Vendola ma il vero dato politico è in queste parole:

“Ho personalmente molte riserve sulla maternità surrogata” come modalità di diventare genitori. “Specialmente quando sono giovani donne di Paesi poveri a prestarsi per conto terzi. E’ una pratica che si presta allo sfruttamento del corpo della donna”.

Sembra quella signora ricca ma di rigorosa sinistra che in una città dell’Oriente non voleva salire sul ricsciò perché non era dignitoso per quel poveretto che la doveva portare in giro con quel caldo. Quando le hanno fatto capire che in quel modo poco dignitoso per lei quel poveretto comprava da mangiare ai suoi bambini è salita: non puoi fare quello di sinistra con 10 mila euro al mese, ti mancano le coordinate.

Comunque avrebbe fatto meglio a tacere, Laura Boldrini. Non è una politicante qualunque, occupa una posizione da cui si controlla il flusso delle leggi e il suo predecessore Gianfranco Fini ha dimostrato come quella carica apparentemente super partes possa giocare parti importanti quando la politica va ai materassi. Nessuno prima di lei aveva preso posizioni così esplicite, Irene Pivetti, sbalzata dalla Lega dalla provincia milanese a quella stessa poltrona, brilla come un esempio di auto contenimento e moderazione.