Pensioni: contributo di solidarietà sopra i 2.000 euro lordi al mese?

Pubblicato il 18 Agosto 2014 - 16:59| Aggiornato il 6 Novembre 2020 OLTRE 6 MESI FA
Pensioni: contributo di solidarietà sopra i 2.000 euro lordi al mese?

La Corte costituzionale. Quello del Governo che non rispetta le sentenze della Corte è un colpo di Stato strisciante

ROMA- Il Governo della Repubblica popolare delle banane è popolato di pazzi o peggio. Certamente è diventato il porta bandiera della illegalità, il perno di un colpo di Stato strisciante. Per loro la legge non esiste, la Costituzione è cartaccia, la Corte costituzionale sono vecchi babbei da non stare nemmeno a sentire.

Stanno pensando a un nuovo prelievo sulle pensioni elevate, quelle che chiamano d’oro solo perché chi le percepisce è colpevole di avere avuto uno stipendio elevato, dopo che un già pesante contributo le colpisce, reiterato dal Governo Letta in spregio alla Corte costituzionale che ne aveva dichiarato l’illegittimità. Se volete la solidarietà, aveva detto la Corte al Governo, chiedetela a tutti, è una operazione che compete al Fisco, tanto il dare quando il prendere e nell’ordinamento italiano sono escluse le tasse ad personam o ad corporationem.
Lo scopo del nuovo prelievo è contribuire a risolvere il caos degli esodati che gli stessi funzionari del Ministero del Lavoro che stanno pensando al prelievo hanno creato.
Ma poiché un nuovo assalto alle pensioni d’oro porterà pochi spicciolo nelle casse dello Stato, l’idea è quella di estendere il concetto di oro, facendo diventare oro quello che è rame e di abbassare l’asticella fino alle pensioni da 3.500 euro lordi al mese, da tagliare del 10%, almeno quelle calcolate con il sistema contributivo.
Poco importa quanto alla fine entrerà al Fisco o sarà disponibile per aiutare gli esodati: quello che è certo è che con queste fantasie si mettono i discussione principi fondamentali su cui si basa il rapporto di fiducia fra Stato e cittadini.
Dopo una prima boutade del ministro del Lavoro Giuliano Poletti, che in una intervista raccolta da Enrico Marro per il Corriere della Sera di domenica 17 agosto aveva anticipato la possibilità di un contributo sulle pensioni superiori ai 3 mila euro lordi mensili, il sottosegretario Luigi Bobba ha fornito altri particolari a Rosaria Amato di Repubblica:
“La riforma del lavoro potrebbe prevedere un contributo di solidarietà sulle “pensioni d’oro”, a sostegno dei lavoratori esodati. L’ipotesi è allo studio, conferma il sottosegretario al Lavoro Luigi Bobba: «Dovremo fare un intervento legittimo (in modo che non venga bocciato dalla Corte costituzionale), ed equo: ovvero chi ha redditi da pensione particolarmente alti attraverso un contributo sostiene gli interventi a favore di coloro che non hanno né salario né pensione”.
Pura follia. Giusto aiutare i più deboli, ma lo deve fare lo Stato non la corporazione dei pensionati: ci eravamo illusi che lo Stato corporativo fosse moto col fascismo. Rosaria Amato precisa:
“Non è ancora stabilito a partire da quale cifra scatterà il contributo: da ambienti vicini al ministero si apprende che chi ha una pensione modesta, fino a 1500, 2000 euro al mese, certo non potrà essere chiamato a versare questo contributo”.
Annamaria Furlan, segretario generale aggiunto Cisl, non può mancare di notare la demenzialità dell’idea:
“Le pensioni d’oro sono poche, la maggior parte dei pensionati prende un assegno da 800 euro bloccato da 16 anni e non ha neanche avuto il contributo di 80 euro”.