Tagliano pensioni e posti per programmi Rai tv in Sardo e Friulano, son pazzi

Pubblicato il 21 Marzo 2014 - 07:23 OLTRE 6 MESI FA
Pd esulta: trasmissioni in lingua di Sardegna e Friuli. Ma le tasse....

Il senatore Carlo Pegorer: ha annunciato con orgoglio che la Rai farà trasmissioni in sardo e friulano. Le tasse le paghiamo noi

Tagliano le pensioni, mandano via la gente e ci aumentano sempre più le tasse per queste delizie: programmi tv della Rai in friulano e in sardo.

C’è la crisi, tagliano posti di lavoro, ammazzano i pensionati e poi buttano i soldi.

Non è un brutto sogno. Dopo l’idea di una rete tv destinata ai parlamentari, ecco cosa ha annunciato con grande esultanza il senatore del Pd Carlo Pegorer:

“La possibilità di realizzare trasmissioni televisive in lingua friulana da parte della RAI è un risultato molto importante ottenuto grazie all’impegno dei componenti la Commissione di vigilanza RAI del Partito Democratico”.

C’è stata una votazione, informa un comunicato del Gruppo Pd del Senato, nella Commissione di vigilanza sul documento concernente il contratto di servizio Rai 2013-2015. Il documento prevedeva già la possibilità di attivare, tramite apposita convenzione, la realizzazione di trasmissioni radiofoniche in lingua friulana e l’emendamento proposto dal Pd ha esteso tale possibilità anche per le trasmissioni televisive in lingua friulana e sarda.

Ha chiosato il senatore Carlo Pegorer:

“È un risultato oltremodo significativo che dà riscontro per altro alle numerose battaglie e iniziative svolte nel corso di questi anni sull’argomento e che apre la strada a una ancora più concreta azione per la valorizzazione della lingua friulana nella nostra regione”.

Non sembra di essere su un altro pianeta? E poi perché le lingue friulana e sarda e non ad esempio il genovese? Almeno c’è Beppe Grillo che potrebbe fare trasmissioni  con una certa chance di audience. Perché il suo uomo in Commissione di vigilanza, Roberto Fico, è stato zitto e ha subito l’assalto del Pd? Doppia onta per il Movimento 5 Stelle: perché non ha denunciato lo scandalo e perché non ha difeso le altre lingue italiane: piemontese, calabrese, leccese, salernitano e via via…