Più tasse ai ricchi in California? Diventerà come l’ Italia

Pubblicato il 22 Aprile 2013 - 12:51 OLTRE 6 MESI FA
california grattacieli

La California è la dodicesima economia al mondo. Con le nuove tasse, la pressione sarà vicina all’Italia

“Tasse più alte ai ricchi e investimenti in infrastrutture, così è ripartita la Caifornia” è il titolo di un articolo di Repubblica su come  l’economia della California si sarebbe ripresa grazie agli aumenti di tasse e alle opere pubbliche.

Sulla seconda parte della ricetta nulla da obiettare, è proprio il contrario di quello che si fa in Italia.

Sulle tasse c’è invece molto da dire.  E anche sul boom economico, che ci sarà, certo più che da noi quando la ripresa arriverà anche qui, ma che per ora non si vede: non c’è crisi da panico, almeno per ora, ma anche la California risente della recessione mondiale.

Un rapido giro di giornali americani permette poi di scoprire che oltre all’aumento della aliquota marginale sui redditi più alti, il governatore di sinistra Jerry Brown ha anche aumentato le imposte indirette: la tassa sugli acquisti, una specie di Iva che paga il consumatore nel negozio, di un quarto di punto e tutta una serie di imposte di bolli e altre delizie del 36%.

L’aspetto pericoloso e anche un po’ obliquo dell’articolo di Repubblica è che ne deriva nemmeno tanto subliminale l’accostamento a quel che ci si aspetta in Italia, un altro aumento di tasse, sotto forma ad esempio di patrimoniale: ma se lo hanno fatto anche in California, con risultati eccellenti, perché non da noi?

Se si fanno due somme, comunque, si vede che il livello di fiscalità complessiva dei ricchi di California, arriva, dopo gli aumenti, al livello cui l’Italia è già arrivata da tempo.

Per nuovi aumenti, California dreaming, da noi non c’è più spazio o, come avrebbe detto Nathan quando era sindaco di Roma un secolo fa, proprio non c’è trippa.

A quel che si legge su Repubblica, i ricchi della California sono tutti lì felici a farsi tassare, nessuno se ne vuole andare: in realtà sui giornali americani si legge il contrario. Dice che non solo non c’è stato calo di popolazione, ma ne sono arrivati in 250 mila: ma questo è naturale che in tempi di miseria, la disperazione ti spinga verso le aree più ricche e la California rappresenta la dodicesima economia al mondo.

Quanto alle spese pubbliche, sarà vero, ma anche in questo caso si legge soprattutto di insoddisfazione dei cittadini per la scarsa qualità dei servizi. Può essere e sarebbe anche saggio che invece di assumere altra gente per aumentare i servizi, lo Stato abbia preferito investire in impianti che a loro volta genereranno posti di lavoro ma in seconda battuta.

Resta però il fatto incontrovertibile: che il confronto con la California è improponibile e chi lo fa sembra intenzionato a provocare guai.

Che sia un pezzo da Minculpop? Difficile, impossibile crederlo, ma ormai siamo preparati a tutto.