Rai, buco da 200milioni: basterebbe canone in bolletta. Ma Silvio non vuole…

Pubblicato il 24 Settembre 2012 - 21:02 OLTRE 6 MESI FA
(Foto LaPresse)

ROMA – Come ha scritto Giuseppe Giulietti, il Consiglio di amministrazione della Rai ha deciso di intraprendere una sorta di “Operazione trasparenza” e ci ha fatto sapere che nei bilanci c’è un “buco” di quasi 200 milioni di euro. A parte interrogarsi sul chi e come abbia causato questo buco, viene il sospetto che a qualcuno posso convenire una Rai povera e in crisi, una Rai che tagli sui servizi e diventa una tv più scandente. Un qualcuno, in particolare, che risponde al nome di Silvio Berlusconi e che, guarda caso, è a capo (anche se in modo occulto ormai) dell’altra tv che costituisce il duopolio televisivo italiano.

Perché chiariamoci, anche se sarebbe una decisione sicuramente invisa all’opinione pubblica, per far riempire un po’ le casse della Rai, basterebbe far pagare il canone insieme a qualche bolletta (come più volte minacciato): allora tutti lo dovremo pagare per forza, pagheremo forse anche di meno, e il buco della Rai sicuramente si ridurrebbe.

Ma Silvio Berlusconi per primo non ha interesse a far riprendere la Rai. A lui conviene una Rai povera, così che lui possa fare dei tagli sulle spese della sua tv senza correre il pericolo di perdere punti in offerta e qualità e senza essere linciato dai suoi azionisti.

D’altronde la storia dei costi della Rai va avanti dall’epoca di Gianni Pasquarelli messo dal Caf al posto di Biagio Agnes, che faceva con Berlusconi quello che Ronald Regan ha fatto con l’Unione Sovietica.