Renzi “serial killer”: Berlusconi ultima vittima, dopo Grillo ed ex comunisti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Gennaio 2015 - 11:59 OLTRE 6 MESI FA
Renzi "serial killer": Berlusconi ultima vittima, dopo Grillo ed ex comunisti

Renzi “serial killer”: Berlusconi ultima vittima, dopo Grillo ed ex comunisti

ROMA – Renzi “serial killer”: Berlusconi ultima vittima, dopo Grillo ed ex comunisti. Capolavoro di cinismo e pragmatismo, è stato presto detto, l’operazione con cui Matteo Renzi ha restituito disciplina e dignità al Partito Democratico.

Cui ha consegnato un’offerta che nemmeno Rosi Bindi avrebbe potuto rifiutare (addirittura s’è messa piangere): sul vassoio che porterà Sergio Mattarella al Quirinale, c’è la testa di Berlusconi. Che, chi l’avrebbe mai detto, s’è fatto fregare, s’è fatto convincere a stringere un patto da cui non sarebbe stato il più rapido a sfilarsi.

Rottamati gli ex comunisti ed ex egemoni Pd, messo fuori gioco lo stesso Grillo che meno di due anni fa poteva mandare due attendenti a umiliare in streaming il segretario Pd, con lo strappo sul Nazareno il “dominus” Renzi (l’agiografia già impazza) s’è assicurato anche lo scalpo di un Berlusconi costretto ad alzare al massimo scheda bianca alla quarta votazione senza rompere sulla legge elettorale (anche se il curaro della freccia avvelenata gli potrebbe consigliare perfino un Aventino dalla quarta votazione ma solo per smascherare Fitto che vuol votare Mattarella per enfatizzare il flop del Nazareno).

Come sostiene Bossi, e viene in mente l’Hannibal di Corrado Guzanti, a proposito di serial killer, Berlusconi è arrivato disarmato al duello per finire fucilato. Un serial killer provetto, Renzi, funambolo delle geometrie variabili, visto che al momento controlla non una ma tre maggioranze, Governo, riforme, Quirinale. E il colmo è che, nonostante Mattarella non fosse nei suoi piani, ha utilizzato un ex Dc per sorprendere (e zittire) gli ex Pci, mentre spargeva veleno sulle ferite che lo stesso Mattarella aveva inflitto a Berlusconi.

Perché l’irreprensibile democristiano di sinistra, il popolare specchiato, il fratello di un martire della mafia, l’indisponibile a votare leggi ad personam (si dimise da ministro) è un vessillo vivente benché taciturno dell’antiberlusconismo militante sul Colle più alto della Repubblica.