Roma, strade killer: 12 morti al mese, Festival cinema ma non riparazioni

di Sergio Carli
Pubblicato il 24 Ottobre 2014 - 12:25 OLTRE 6 MESI FA
Roma, strade killer: 12 morti al mese, Festival cinema ma non riparazioni

Le strade di Roma

ROMA – Mentre il mondo si agita per Ebola e giornali e tv alimentano la psicosi, una notizia di cronaca ci porta con i piedi per terra a problemi per ora almeno più gravi. Alla fine, quando si faranno i conti, si registreranno di sicuro meno morti a Roma per Ebola che per i tombini killer. Lo stesso, se si facesse un sondaggio, risulterebbe vero per le altre città d’Italia.

Mentre per Ebola non ci sono i vaccini, per riparare i tombini e le buche delle strade bastano un po’ di cemento e di asfalto e pochi soldi. Parlano di piste ciclabili per pura demagogia mentre non hanno nemmeno il denaro per riparare le buche delle strade.

Purtroppo i soldi i Comuni e le Regioni li disperdono fra cultura e altre iniziative di dubbio interesse se non per i loro amici. A chi interessano, se non ai cacciatori, i sussidi che potevano essere meglio spesi per dragare il Bisagno? A chi interessa il festival del cinema di Roma? Con quel denaro buttato in (ex) celluloide quante vite sarebbero state risparmiate?
Sullo sfondo le ancora brucianti polemiche a Genova e in Liguria, dove emerge che in questi anni i soldi pubblici sono stati spesi per iniziative demagogiche e di basso interesse elettorale, invece che per mettere in sicurezza fiumi e torrenti.

Considerazioni amare, non di anti politica ma di politica dei cittadini, che vengono spontanee leggendo l’articolo Riccardo Tagliapietra sul Messaggero:

“Più di 12 morti al mese sulle strade romane, molti dei quali proprio su moto e motorini. Dati che negli ultimi due anni danno una stima al rialzo. Dalle statistiche dell’Aci risulta che, rispetto al parco circolante, 18 motocicli ogni 1000 sono coinvolti in un incidente. Per le autovetture la proporzione è 10 ogni 1000 auto immatricolate. E il rischio di morte a bordo di motociclo, a Roma, è in assoluto il più alto rispetto a tutti gli altri veicoli a motore: più del doppio rispetto all’auto.

Il principale pericolo per la circolazione dei veicoli a due ruote, a Roma, è costituito dalle buche (95%), seguono i tombini (84%), le auto (63%), bus e camion (55%), altri veicoli (51%).

Si aggiungono l’uso di bitumi scadenti che non garantiscono un sufficiente drenaggio, e la cattiva pulizia delle strade da detriti e fogliame, che trasformano le carreggiate in piste di pattinaggio. Nel computo rientrano anche, oltre allo stato dell’asfalto, le vernici stradali (33%), che spesso fanno cadere i motociclisti, soprattutto con la pioggia.

La casistica più frequente riguarda incidenti lungo i rettilinei, con impatto frontale-laterale e laterale, il 30 per cento del totale. Si tratta di incidenti che solitamente coinvolgono veicoli che svoltano in una stradina laterale e non si accorgono del motociclo che arriva. O di due ruote che non rispettano la precedenza.

Problemi anche agli incroci (49%), per i pedoni imprudenti (39%) e i ciclisti distratti (27%). Spesso anche le infrastrutture che dovrebbero proteggere in caso di incidente, come il guardrail, causano ai motociclisti danni peggiori di una semplice caduta”.