Sanremo 2017 con Maria De Filippi e Crozza: Rai vetrina di Mediaset e concorrenza. L’Antitrust non ha niente da dire?

di Ugo Brambilla
Pubblicato il 12 Gennaio 2017 - 10:16 OLTRE 6 MESI FA
Sanremo 2017 con Maria De Filippi e Crozza: Rai vetrina di Mediaset. L'Antitrust non ha niente da dire?

Carlo Conti con Maria De Filippi al termine della conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2017 del Festival di Sanremo. 11 gennaio 2017. ANSA/ RICCARDO DALLE LUCHE

Al Festival di Sanremo 2017 ci sarà Maria De Filippi. La conduttrice e ideatrice dei programmi di punta di Mediaset ospite del programma di punta della Rai, quello che da mezzo secolo fa i maggiori ascolti in televisione. Un regalo gigantesco della Rai alla principale concorrente, Mediaset. Una vetrina gratis per la De Filippi, che davanti a milioni di spettatori potrà pubblicizzare se stessa, cioè il volto e il “brand” più importante di Mediaset.

Non si era mai visto un tale pateracchio, neanche negli ultimi anni in cui i personaggi targati De Filippi sono stati promossi alla grande al Festival della Canzone Italiana, come concorrenti vincitori o come conduttori (vedi Emma Marrone). Se c’è un patto “del Nazareno” fra la Rai di Campo Dall’Orto-Renzi e Mediaset di Berlusconi, è questo.

Una vergogna. E l’Antitrust, l’autorità che dovrebbe fare da garante sulla concorrenza, che fa? Non ha niente da dire? Anche perché la Rai offrirà la mega vetrina di Sanremo non solo alla De Filippi, ma anche a Maurizio Crozza, che dal primo gennaio 2017 è il volto di punta di Discovery Channel, ambizioso canale tv che si sta affacciando con vivacità sul mercato italiano.

Tra fughe di notizie, veri-finti scoop annunciati e smentite che hanno agitato la vigilia della presentazione ufficiale, alla fine Maria De Filippi ci sarà. E così, avuta la benedizione aziendale di Pier Silvio Berlusconi (“mi ha detto fai ciò che vuoi”) e quella familiare di Maurizio Costanzo (“mai stato contrario”), il volto Mediaset per eccellenza ha “aperto la busta” e sarà, dopo anni di tentativi veri o presunti, sul palco del Festival dal 7 all’11 febbraio accanto al volto Rai per eccellenza. E lo farà, come ha voluto sottolineare Conti, “a puro titolo gratuito”, rispondendo alle polemiche sui possibili cachet da capogiro sborsati da Viale Mazzini.

Carlo Conti lo ha ribattezzato “il patto di Follonica“: “Per il mio terzo anno alla conduzione del festival, ci voleva un’idea diversa. Ci voleva il top. E pensando al top ho pensato a Maria. Dopo qualche telefonata e un incontro, abbiamo stretto il patto di Follonica”, ha raccontato il conduttore, battezzando il patto del Nazareno tv, celebrato sull’altare delle nozze Rai-Mediaset nell’era post-Berlusconi e post-Renzi.

Entrata da vera star – dispensando sorrisi, ma non nascondendo una leggera tensione – a conferenza stampa iniziata, con Conti che ha giocato su un suo possibile ripensamento dell’ultimo momento e lasciando nei minuti iniziali con il fiato sospeso, Maria De Filippi ha voluto chiarire fin da subito quale sarà il suo ruolo: “La mia è una partecipazione vera e propria, con tutta me stessa, con la mia stima e l’empatia che ho verso Conti. Carlo è e rimane il direttore artistico: non ho preso parte ad alcuna decisione, non ho sentito le canzoni, non ho partecipato al contenuto del festival perché penso che Sanremo sia della Rai e di Carlo”.

Una co-conduzione alla quale lei – abituata a firmare i suoi programmi e a curarli nei minimi dettagli – non è solita, ma della quale non sembra aver paura. “Non avrei mai accettato se non avessi assoluta stima di Carlo e del lavoro che fa. Sono a disposizione del festival, che certo non ha bisogno di me, la mia presenza non cambia nulla, ma penso che cambi qualcosa a me, perché è qualcosa che forse non rifarò. Dire di no, sarebbe stato molto stupido”, ha aggiunto, preoccupata non tanto di quello che le chiederà di fare il suo collega, quanto piuttosto delle scale, le temute scale dell’Ariston. “Speravo proprio che non ci fossero, e invece…”. E invece ci sono, come nella migliore delle tradizioni festivaliere.

Scale che andranno a comporsi e scomporsi, come hanno mostrato i primi rendering della scenografia. Nessun imbarazzo, invece, quando dovrà presentare i suoi ex pupilli in gara, usciti dalla scuola di Amici. “Sono contenta per loro, come per tutti gli altri”. Conti-De Filippi, De Filippi-Conti. I due capitani della televisione italiana, come li ha definiti il direttore di Rai1 Andrea Fabiano. Due modi diversi, ma entrambi di successo di fare tv. “In comune non abbiamo forse tanto la velocità nella parola, ma il modo di pensare il nostro lavoro”, ha spiegato Maria, che il palco dell’Ariston lo ha già calcato una volta, ospite di Paolo Bonolis nella finale del 2009.

Per il resto, apprendiamo che nell’edizione numero 67 del Festival sanremese non ci saranno le vallette. “Sarò io il moro, e lei la bionda”, ha detto Carlo Conti presentando la co-conduzione con Maria De Filippi. I nomi dei primi ospiti ufficializzati sono Tiziano Ferro, Giorgia, Mika, Ricky Martin, Rag’n’Bone Man. Si lavora anche per portare a Sanremo Ed Sheeran e Stevie Wonder.

Trattative in corso per portare al Festival qualche volto di Hollywood come Al Pacino o Robert De Niro e di attori e registi che verranno in Italia per promuovere i film in uscita, come Mel Gibson (La battaglia di Hacksaw Ridge), Kim Basinger (50 sfumature di nero), Natalie Portman (Jackie). Sarebbe fatta già per Paola Cortellesi e per un ritorno di Virginia Raffaele, dopo il grande successo delle parodie dell’anno scorso.

Torneranno anche i momenti di Tutti cantano Sanremo, con ospiti “normali” che racconteranno l’Italia di oggi, senza dimenticare le vittime dei terremoti degli scorsi mesi. Il tutto entro un budget che dovrebbe restare, in linea con gli ultimi anni, sotto i 16 milioni di euro (di cui 5 milioni per la convenzione con il Comune di Sanremo).

Cresciuto a 22 il numero dei Big in gara, nelle prime due serate si esibiranno i Campioni divisi in due gruppi, la terza serata sarà dedicata alle cover (e ci saranno le prime due eliminazioni), la quarta vedrà altre quattro eliminazioni, per fare spazio poi alla sfida finale a 16. Al migliore testo in gara andrà il premio Sergio Bardotti, alla miglior musica il premio Giancarlo Bigazzi, mentre Tim, sponsor unico del festival, premierà nella serata finale il brano più ascoltato sulla app Timmusic tra quelli in concorso. Tornerà il Dopofestival, quest’anno anche il sabato, ancora con Nicola Savino e la Gialappa’s.

Sul fronte omaggi, dopo quello a David Bowie dello scorso anno, Sanremo ricorderà Claudio Villa e Luigi Tenco (ma non nella serata delle cover, quando i più gettonati saranno Celentano e De Gregori) e probabilmente anche Franco Califano. Primi assaggi della scenografia, firmata da Riccardo Bocchini e valorizzata dalle luci di Mario Catapano: sarà rinnovata con un palco che offre infinite combinazioni, con 10 telecamere di cui quattro controllate a distanza con una tecnologia presa in prestito dell’aeronautica. Confermata la squadra storica di Conti: il regista Maurizio Pagnussat, gli autori Leopoldo Siano, Emanuele Giovannini, Martino Clericetti, Riccardo Cassini, Mario D’Amico.