Alluvione: calcoli errati, 6 anni dopo lavori fermi a Sestri

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Febbraio 2016 - 08:42 OLTRE 6 MESI FA
Sestri: 6 anni fa alluvione, burocrazia inetta blocca lavori

Alluvione Genova Sestri: 6 anni fa alluvione, burocrazia inetta blocca lavori

GENOVA SESTRI –  Avevano sbagliato i calcoli e così, a sei anni dall’ultima disastrosa alluvione, nei giorni in cui il ritorno delle piogge ha fatto scattare a Genova, al centro e al levante della Liguria l’allerta arancione, a ponente, nell’ex comune di Sestri, oggi “delegazione” della Grande Genova di Mussolini, la minaccia non è solo il maltempo, aggravato dalle ragioni storiche di una terra a rischio dissesto permanente.

Per colpa di una burocrazia inetta, incapace e ritardataria cronica il municipio di Sestri ha dovuto annullare il bando da più di 5 milioni di euro approvato a fine dicembre scorso per la messa in sicurezza del torrente Chiaravagna.

E meno male che se ne sono accorti che qualcuno aveva commesso

“un significativo errore di calcolo delle quantità riportate nel computo metrico estimativo del progetto definitivo”.

Un’opera fondamentale per evitare il ripetersi dei fenomeni alluvionali amplificati da disboscamento e intasamento delle vie d’acqua che provocano le esondazioni. E che misero in ginocchio Sestri Ponente. Sotto quello che viene chiamato per carità patria “errore di trascrizione”, si celano cifre sbagliate, progetto definitivo da correggere e, quindi, gara d’appalto annullata e bando da rifare, segnala Annamaria Coluccia del Secolo XIX.

La gara per i lavori in corrispondenza delle aree Piaggio si sarebbe dovuta chiudere il prossimo 10 marzo e, invece, Tursi ha dovuto bloccare tutto. Il 27 gennaio scorso – circa un mese dopo la pubblicazione del bando – il dirigente del Comune di Sestri responsabile del procedimento, l’ingegner Stefano Pinasco, ha firmato una determinazione che ha annullato “in autotutela” la procedura di gara, con conseguente ritiro del bando e annullamento parziale della determinazione dirigenziale del 23 dicembre 2015 con la quale erano stati approvati progetto definitivo ed affidamento dell’ esecuzione dell’intervento. (Annamaria Coluccia, Il Secolo XIX).

Siamo, si noti bene, a sei anni dalla alluvione. Perché tutto questo? Avevano semplicemente sbagliato i conti. Scrive l’ing. Stefano Pinasco che

“a seguito delle verifiche svolte dai tecnici di questa Direzione su segnalazione di un’impresa interessata a partecipare alla gara, si è riscontrato un significativo errore di calcolo delle quantità riportate nel computo metrico estimativo del progetto definitivo posto a base di gara relativamente a una voce di prezzo”.

La correzione di questo errore

“comporta un incremento dell’importo dei lavori a base di gara nonché una modifica degli importi delle categorie ai fini della qualificazione delle imprese”, è stato necessario annullare la gara per modificare e riapprovare alcune parti del progetto definitivo: quadro economico, computo metrico estimativo, incidenza della manodopera, capitolato speciale d’appalto, schema di contratto e lista delle lavorazioni e forniture”.

L’alluvione può attendere e i cittadini possono morire o perdere la casa. Ma a quello che ha sbagliato i conti, alluvione o no, un bel calcio nel sedere glielo volete dare?