Sinistra strabica sulla Tav: la combatte al nord e la chiede al sud

Pubblicato il 3 Maggio 2013 - 18:11| Aggiornato il 8 Marzo 2023 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Sinistra strabica sulla Tav: la combatte al nord e la chiede al sud.

Come scrive il Giornale, Sel di Nichi Vendola passa

dalla doppia morale, alla doppia velocità? Lenti in Piemonte, velocissimi in Puglia, no Tav al Nord, sì Tav al Sud. Sia Nichi Vendola che Michele Emiliano, sindaco di Bari e capo dell’area filo-grillina nel Pd, sono reduci da un pellegrinaggio (elettorale) in Val di Susa, per dire no allo spreco miliardario della Torino-Lione, mega appalto «a forte rischio infiltrazione mafiosa».

Però, a casa loro, te li ritrovi fondatori del «Comitato Sì Tav Napoli-Bari», cioè il corrispettivo (entrambe sia merci che passeggeri) ma mille chilometri più giù, in zone dove la criminalità è un po’ più radicata che in Val di Susa. E che importanza, che utilità sociale quell’opera nel Tavoliere. Ecco Vendola, quasi poetico: «Occorre abbattere i muri interni tra l’Adriatico e il Tirreno, la Tav Bari-Napoli è un’opera fondamentale per l’intero Paese».

Più prosaico ma ugualmente ispirato Emiliano, grillino anti Tav al Nord, promotore instancabile della Tav dalle parti sue: «Sto cercando di vincere le resistenze di Stefano Caldoro (presidente della Regione Campania, ndr) a realizzare l’Alta velocità tra Bari e Napoli. Una Tav che ci colleghi alla “capitale del Regno” è auspicabile, per entrambe le città» (favorevole anche De Magistris, radioso alla presentazione del Frecciarossa 1000 a Napoli).