La spending review di Palazzo Chigi, polemica tra Roberto Garofoli e Federico Fubini

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Dicembre 2013 - 11:40 OLTRE 6 MESI FA

zROMA – Una polemica fra Roberto Garofoli, Segretario generale della Presidenza del Consiglio e Federico Fubini, che su Repubblica ha rivelato alcune malefatte delll’alta burocrazia di Palazzo Chigi è rivelatrice della impossibilità di dialogo tra i cittadini – contribuenti e i mandarini che, molto più dei politici, governano lo Stato in Italia.  La burocrazia che uccide l’Itali è costituita da migliaia di funzionari pubblici preparati, tutti laureati, molti docenti universitari, molti  brillanti e colti. Ma la loro visione del mondo collide con quella di un corretto e efficace oltre che efficiente funzionamento delle cose.

Ha scritto Roberto Garofoli:

La politica di riduzione dei dirigenti avviata dal presidente Monti è stata condivisa, confermata, proseguita dal presidente Letta. Infatti, il taglio del 20% delle posizioni dirigenziali di prima (allora 109) e seconda fascia della Presidenza, annunciato con Decreto del 15 giugno 2012, e poi in concreto disposto con due D.p.c.m. del 1° ottobre 2012, non è stato mai messo in discussione da questa Amministrazione.
Pertanto, per effetto delle riduzioni introdotte dal presidente Monti, le posizioni dirigenziali generali della presidenza del Consiglio sono 78, cui si aggiungono le posizioni attribuibili ad esterni alla Presidenza, oggi ridotte a 9: non vi è stato aumento.
Anzi, la riduzione è proseguita per effetto del recente trasferimento delle funzioni e strutture del turismo al ministero dei beni culturali.
La mancata pubblicazione dei suddetti dati è dovuta unicamente alla opportunità di attendere gli esiti dell’impugnazione, dinanzi al giudice del Lavoro di Roma, del suddetto Decreto del 15 giugno: processo conclusosi, in data 4 novembre 2013, con sentenza di accoglimento del ricorso.
Appelleremo la sentenza; nel frattempo, in ogni caso, avendo letto le motivazioni, e considerata l’autonomia dei due D.p.c.m. del 1° ottobre 2012, la Presidenza ha rideterminato nei termini suddetti le posizioni dirigenziali e provvederà nelle prossime ore ad adempiere gli obblighi di pubblicità.
Con l’occasione Le segnalo, quanto ai livelli retributivi dei dirigenti di prima fascia in Presidenza, che il dato retributivo medio lordo indicato nell’articolo ricomprende il premio di risultato il cui funzionamento è stato tuttavia oggetto di una profonda revisione da parte di questa Presidenza: è stato infatti escluso, dopo 12 anni, che il premio sia in parte pagato in forma anticipata, prima quindi della verifica del raggiungimento dei risultati. Saranno rideterminati entro fine anno gli obiettivi da raggiungere, includendo quello della rigorosa riduzione della spesa.
Ribadisco, infine, che la revisione della spesa è una assoluta priorità per questa Presidenza: riduzione delle auto blu e degli aerei di Stato e forte contenimento della relativa utilizzazione, contrazione delle missioni, sono alcune delle misure già predisposte e attuate. A molte altre azioni di rigoroso controllo della spesa si sta lavorando, con l’obiettivo di introdurre già a partire dalle prossime settimane significative misure tra l’altro in tema di appalti, degli immobili, della complessiva definizione della mission e dell’apparato organizzativo della Presidenza.

Federico Fubini, che appare ben documentato, tiene il punto e replica:

Registriamo l’impegno alla riduzione della spesa e alla trasparenza nei premi ai dirigenti. Resta il punto dell’articolo: con i 10 neo-direttori generali (presto 11) non ancora emersi nei ruoli, solo nelle retribuzioni, tutti ex di seconda fascia, c’è un soprannumero ma non sono stati dichiarati né esuberi né pensionamenti malgrado i vari dirigenti già messi fuori ruolo. Le mansioni sul turismo (un direttore generale), sono state trasferite ai Beni Culturali. Non c’è stato taglio di spesa per il contribuente.