Tim, Berlusconi nel suo destino? Scorporo rete e poi fusione con Mediaset la mission di Gubitosi?

di Sergio Carli
Pubblicato il 19 Novembre 2018 - 06:38 OLTRE 6 MESI FA
Tim, Berlusconi nel suo destino? Scorporo rete e poi fusione con Mediaset

Tim, Berlusconi nel suo destino? Scorporo rete e poi fusione con Mediaset

C’è Berlusconi nel futuro di Tim? Sarà la fusione di Mediaset nell’ex monopolista del telefono in Italia, snellito dopo il passaggio degli impianti  alla mano pubblica, l’ultimo colpo da maestro del padre della TV commerciale e ex leader per un ventennio?Sarà questo il futuro del sistema televisivo e delle telecomunicazioni in Italia nell’era di Netflix e della fibra ottica?
A questo prelude la nomina di Luigi Gubitosi, il cui ultimo incarico è stato quello di commissario straordinario per la Alitalia ma che era entrato nel grande giro dei grand commis con la nomina a direttore generale della Rai da parte di quel Mario Monti che tutti ben ricordiamo, votato e sostenuto da tutti i partiti, in primis da Berlusconi, in secundis dal PD dell’ineffabile Pierluigi Bersani.
Alla Rai Gubitosi diede qualche dispiacere a Berlusconi e ancor più ai giornali, cui impartì, nel loro inconsapevole ma compiaciuto stupore, il colpo di grazia, con la dissennata politica commerciale attuata in pubblicità. Ma queste erano le direttive del Governo, di considerare la Rai come una azienda privata, tanto per gradire, cosa che piaceva tanto alla pseudo sinistra militante.
Appare strano il silenzio di Beppe Grillo sulle operazioni architettate proprio dal suo pupillo Luigi Di Maio. Quando viro’ la sua carriera da attor comico a polemista moralista, per un lungo periodo Grillo martello’ implacabile la allora Sip statale nei suoi spettacoli su e giù per l’Italia. Imprevedibili ricorsi della vita.

L’idea di far confluire Mediaset in Tim si sa che frullava nella mente di Berlusconi da almeno il 2006, quando confidò il suo disegno a un commensale.
Ma il boccone era troppo grosso per Mediaset, prima Tim doveva essere snellita.
Tutto questo ha un senso. Banda larga, banda ultra larga, fibra ottica hanno reso obsoleto il modello di business di Berlusconi. E un po’ anche quello di Sky, che nel frattempo Rupert Murdoch, compare e rivale di Berlusconi in Italia ma attore planetario, ha ceduto, in pacchetto con Fox, alla favolosa Disney, carica di profitti e avida di contenuti.

Claudio Tito dà corpo a questa prospettiva al penultimo capoverso di un articolo sul tema delle telecomunicazioni. Parla di un “sospetto” che “riguarda Mediaset, le tv di Silvio Berlusconi. Una Tim ridimensionata e impegnata solo nel ruolo di gestore telefonico sembra un alleato tagliato su misura per il Biscione. Non più con il ruolo preponderante che avrebbe avuto fino a qualche mese fa, ma un socio paritario per condividere il futuro della televisione che è sempre più via cavo. Un’operazione dunque che accontenta i grillini e tranquillizza i leghisti che – in particolare dopo il via libera al cda della Rai – hanno sempre offerto all’ex o temporaneamente ex alleato tutte le garanzie in difesa del gruppo berlusconiano”.

Sarà il prezzo che Salvini deve pagare a Berlusconi per il suo appoggio dopo la rottura con il Movimento 5 stelle? Sarebbe un bel colpo da parte di Salvini, intrappolando un soave Di Maio avvolto nel mito della sua pseudo ideologia.
Finora dentro e attorno a Telecom poi Tim è successo di tutto. Guerra e guerriglia i cui percorsi di sono intrecciati già anche con Mediaset, nel corso della complessa vicenda che ha opposto Berlusconi al francese Bollore e ha riesumato dopo mezzo millennio i fantasmi delle invasioni straniere in Italia. Fu costretto a intervenire anche il Governo di Paolo Gentiloni. Il nuovo Governo ha ripreso in mano il dossier, partendo da dove erano arrivati i predecessori, con grande dispetto della ora opposizione.
Gli eventi sono precipitati negli ultimi giorni, col licenziamento in tronco del consigliere delegato di nomina francese, che dice di non capacitarsi……
Ora hanno insediato Gubitosi, oggi è il suo primo giorno di scuola. Non è stata pacifica la sua nomina, non sarà pacifica la sua navigazione.