Tito Boeri demagogo tra Peron e Tsipras ma sulla legge Mosca tace

di Sergio Carli
Pubblicato il 9 Luglio 2015 - 12:06 OLTRE 6 MESI FA
Tito Boeri demagogo tra Peron e Tsipras ma sulla legge Mosca tace

Tito Boeri demagogo tra Peron e Tsipras ma sulla legge Mosca tace

ROMA – Sempre più sulla strada dell’Argentina, e un po’ anche della Grecia, la povera Italia è vittima di una ondata di giustizialismo alla Juan Peron che pervade ogni suo gangli. Incredibile e anche indecente è la presa di posizione di Tito Boeri, presidente dell’Inps dopo una onorata carriera come professore universitario, alla faccia della esperienza e della competenza e dopo avere per anni elargito le sue opinioni ai lettori di Repubblica. Ecco le parole di Tito Boeri:

“Crediamo sia giusto chiedere a chi ha redditi pensionistici elevati in virtù di trattamenti molto più vantaggiosi di quelli di cui godranno i pensionati del domani, un contributo al finanziamento di uscite verso le pensioni più flessibili”.

Boeri non può non sapere, e meno che mai possono non saperlo i funzionari che lo circondano, che quello dei diritti acquisiti è un fondamento dello Stato di diritto. Intaccarlo sarebbe come se lo Stato non riconoscesse i suoi debiti: titolo di Stato, debiti Pa ecc. Siamo sulla strada della Grecia, del grande imbroglio di Tsipras? La demagogia è un morbo cattivo e Tito Boeri sembra esserne caduto vittima.

Se ci sono pensioni sproporzionate rispetto ai contributi versati la colpa non è dei pensionati ma dello Stato. In molti casi la sproporzione è figlia di prepensionamenti cui i lavoratori dipendenti hanno aderito su spinta delle aziende per contribuire al loro risanamento proprio contando sulla integrazione pensionistica garantita dallo Stato.
Non è lecito rbltare il tavolo.

Inoltre, per essere credibile, Tito Boeri dovrebbe premettere sempre come una giaculatoria che il primo atto da comipiere è l’annulllmento della famigerata legge Mosca quella che fa pagare allo Stato (all’Inpgi per i giornalisti) i contributi a carico del datore di lavoro per parlamentari, consiglieri di regioni, sindacalisti, funzionari di partito.

Sono loro il vero scandalo.

Se Boeri tace, questa è la prova della sua malafede.