Attentato Kabul, talebani: “Attacco a Cia”. Grave funzionaria italiana (video)

Pubblicato il 24 Maggio 2013 - 16:03 OLTRE 6 MESI FA
Attentato a Kabul, ferita una funzionaria italiana. "Non è grave"

Attentato a Kabul, ferita una funzionaria italiana. “E’ grave” (Foto Lapresse)

KABUL – Una funzionaria internazionale italiana è rimasta ferita in un attentato verificatosi venerdì mattina a Kabul, Afghanistan. Lo riferisce l’associazione umanitaria Emergency. Tre le esplosioni avvenute venerdì mattina nel quartier generale della polizia afghana e in una guest house dell’Onu, alcune delle quali sarebbero state rivendicate dal portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid.

In una sparatoria nei pressi del City Center della capitale afghana, in un’area dove hanno sede ministeri, organizzazioni internazionali e ambasciate, sono rimate ferite almeno undici persone.

L’attentato suicida e il successivo attacco sono stati rivendicati dal portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid: un uomo si è fatto saltare in area nei pressi di un altro ospedale. Mujahid sostiene che l’obiettivo dell’attacco era proprio la guesthouse perché “la Cia la usa per reclutare spie afghane”. Il 28 ottobre 2009 la stessa guesthouse era stata presa di mira dai talebani ed erano morti diversi funzionari dell’Onu.

L’agenzia di stampa Afghan Islamic Press (AIP) parla di almeno 3 morti, fra cui due agenti di polizia. Nell’attacco ancora in corso sono rimasti uccisi anche tre militanti talebani.

La donna italiana è stata ricoverata all’ospedale di Emergency, assieme a personale nepalese e alcuni poliziotti afghani rimasti coinvolti negli attentati. L’ambasciata italiana è stata immediatamente allertata. Il Ministero degli Esteri fa sapere che le condizioni della funzionaria italiana, alla quale vengono prestate le necessarie cure, sono costantemente monitorate e sono divenute molto più serie di quanto non sia stato possibile verificare nelle prime fasi successive all’attentato”.

Intanto la situazione è ancora molto critica: nuove esplosioni sono state registrate nella capitale afghana. Lo riferiscono testimoni presenti sul posto, tra i quali il corrispondente estero del New York Times.