Alessando Sallusti: “Mi hanno detto infame. A Santanché gridavano zoccola”
Pubblicato il 20 Ottobre 2013 - 15:06 OLTRE 6 MESI FA
ROMA – Erano in 30 e gli hanno dato dell’infame e del servo di Berlusconi. E Alessandro Sallusti ha avuto paura.E’ quella che ha provato e prova a descrivere il direttore del Giornale in una video intervista al Corriere della Sera dopo gli insulti e le minacce subite sotto casa della sua compagna e parlamentare Pdl Daniela Santanché.
Insulti che Sallusti ricorda e riporta minuziosamente: “Dicevano Sallusti infame e servo di Berlusconi. E poi Santanché zoccola”.
Succede tutto nella serata di venerdì 18 ottobre. Una trentina di giovani si raduna sotto casa della Santanché e inizia a cantare frasi ingiuriose. Sallusti scende e cerca il confronto, dice lui, per farli ragionare. La situazione si calma all’arrivo delle forze dell’ordine che hanno identificato 16 persone: tutti ragazzi tra i 17 e i 18 anni non legati ad associazioni politiche. Sallusti non è però convinto di questa spiegazione: “Dicono che non c’entri la politica, ma i cori che intonavano non erano certo calcistici”, le sue parole.