Altopiano di Asiago, orso sbrana 5 mucche: ripreso di notte da webcam – VIDEO

di redazione Blitz
Pubblicato il 24 Giugno 2014 - 09:40 OLTRE 6 MESI FA
Altopiano di Asiago, orso sbrana 5 mucche: ripreso di notte da una webcam - VIDEO

L’orso è tornato nella notte a finire il suo pasto. (Uno screenshot del video)

ASIAGO – Cinque mucche sbranate e intere mandrie disperse sull’Altopiano di Asiago. Il carnefice è un orso che ha fatto strage di animali nelle ultime due settimane. Lunedì notte è stato ripreso da una webcam: dopo aver sbranato una mucca a Galmarara, la Forestale ha posizionato la telecamera vicino alla carcassa e l’ha lasciata lì in attesa che tornasse. E nella notte l’orso è tornato a finire il suo pasto. E’ un maschio di circa 3 anni, peso attorno a 1 quintale e mezzo.

Per guardare il video del Corriere del Veneto clicca qui.

Agricoltori e allevatori sono terrorizzati e pure gli operatori turistici, preoccupati che la presenza dell’animale possa essere un deterrente per i turisti. Il presidente regionale della Commissione Bilancio, Costantino Toniolo (Ncd), si è intestato la loro causa presentando un’interrogazione alla Giunta:

“In queste ore le categorie degli allevatori si sono fatte sentire per via dei danni diretti arrecati dai plantigradi alle mandrie presenti a Malcesina e in val Galmarara per l’alpeggio. Agli allevatori la Regione deve garantire modalità e tempi certi di ristoro dei danni causati dalla fauna selvatica ai capi di allevamento e andare loro incontro per mettere in opera difese specifiche per i capi di bestiame”

Ma l’orso è specie altamente protetta dell’Unione Europea e non può certo essere abbattuto. L’assessore alla Caccia, Daniele Stival, spiega:

“Il problema dell’orso, lo sappiamo tutti, non nasce oggi. Coscienti di questo, abbiamo già da anni stretto rapporti di collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, il Corpo Forestale dello Stato e il Corpo di Polizia Provinciale. Abbiamo già formato squadre di emergenza e stiamo collaudando sul territorio un sistema efficace di segnalazione. Non siamo quindi impreparati per gestire la situazione. La scorsa notte abbiamo consegnato la recinzione elettrificata e assicurato il presidio della zona proprio grazie al Corpo Forestale dello Stato e alla Polizia provinciale. Ci stiamo inoltre attrezzando per poter fare dissuasione secondo i criteri di intervento autorizzati dal Ministero, che, lo ricordo, è competente in materia.

Per l’orso, e lo abbiamo fatto recentemente anche per il lupo – prosegue Stival – dobbiamo chiarire con forza che la Regione del Veneto non finanzia nessun intervento di ripopolamento, ci mancherebbe altro. Gli allevatori sono comprensibilmente preoccupati ma devono sapere che l’intenzione della Giunta regionale non è certo quella di favorire l’orso e le sue scorribande. L’obiettivo è invece quello di rendergli la vita più difficile, proteggendo le prede e dissuadendolo dall’assumere atteggiamenti via via più impattanti”.

Il problema si ripropone con insistenza in queste settimane perché l’orso sta ricomparendo in tutto l’arco alpino, negli spazi che un tempo gli erano abituali:

“Giunge dalla Slovenia e dal vicino Trentino, spostandosi con grande facilità. Non possiamo abbatterlo – spiega ancora Stival – perché è specie altamente protetta dall’Unione Europea. Sarebbe reato perseguito penalmente e automaticamente si aprirebbe una procedura di infrazione a livello comunitario. La sfida non può che essere quella di imparare a gestirlo. Limitando i danni, apprestando difese efficaci e, in caso di danno, risarcire gli allevatori che si ritrovano con capi di bestiame predati e mandrie spaventate”.