Andrea Loris Stival, la maestra: “Fascette erano roba di casa, a scuola mai”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Dicembre 2014 - 16:11 OLTRE 6 MESI FA

SANTA CROCE CAMERINA (RAGUSA) – Le fascette consegnate da Veronica Panarello alle maestre della scuola Falcone e Borsellino frequentata da Andrea Loris Stival erano state “chieste dal bambino stesso a sua madre”: è quanto ha raccontato proprio l’insegnante di scienze al Corriere TvQuindi il piccolo non le aveva portate a casa da scuola e non c’era nulla da restituire alle maestre. Di restituzione aveva invece parlato mamma Veronica rimettendo le fascette nelle mani della maestra andata a casa per le condoglianze. E’ una discrepanza non da poco, una contraddizione palese e pesante quella sulle fascette.

Portate a casa da scuola dove Loris le aveva prese per esercitazioni oppure sempre e solo state a casa del bambino e dei genitori. Considerando che le fascette in questione potrebbero essere l’arma del delitto, il contrasto tra le due versioni non potrebbe essere più ampio.

“Quelle fascette bianche il bambino le aveva a casa. Erano roba di casa, forse le usava il suo papà per fare dei lavoretti. Noi non le avevamo richieste”, così la maestra di scienze negando che quelle fascette, compatibili con le tracce del soffocamento di Loris  fossero state usate per qualche esperimento di scienze in classe.

“Noi eravamo lì, in quel momento. La collega ha parlato direttamente con il questore e lui le ha detto di portare queste cose. Noi non le avevamo richieste. Il bambino aveva detto alla mamma: mi servono queste fascette perché devo fare questo esperimento. Ma noi non avevamo mai chiesto di fare un esperimento con queste fascette. Per questo  noi ci siamo meravigliate. Lui le aveva prese, la mamma lo sapeva. Le fascette erano a casa perché possibilmente il papà le usava. Questa è una cosa che chiariranno loro”.