YOUTUBE AstroPaolo Nespoli è arrivato: Soyuz si è agganciata alla Stazione Spaziale

di redazione Blitz
Pubblicato il 29 Luglio 2017 - 01:20 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La navetta russa Soyuz sulla quale viaggia l’astronauta italiano Paolo Nespoli si è agganciata alla Stazione Spaziale. Lanciata dalla base russa di Baikonur alle 17,41, la navetta è giunta a destinazione in circa sei ore, compiendo quattro orbite.

Ora AstroPaolo e i suoi compagni di equipaggio, il russo Sergey Ryazansky e l’americano Randy Bresnik, dovranno eseguire una serie di test che li impegneranno per circa due ore: controlli elettrici, di eventuali perdite d’aria e sulle connessioni. Solo alla fine di queste operazioni potrà essere aperto il portello che permetterà ai tre astronauti di entrare nella Stazione Spaziale.

Claudio Sollazzo, responsabile della missione Vita per l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), ha spiegato: “Il momento più critico è stato il lancio. Raggiunte quota e velocità ottimali, la Soyuz è stata in grado di inseguire la Stazione Spaziale in modo da trovarsi nella posizione corretta per la manovra di aggancio”.

“Gli ultimi 30 minuti sono stati i più importanti, con il progressivo avvicinamento della Soyuz alla stazione orbitale e l’aggancio. Anche se quest’ultimo avviene in automatico – ha precisato – è sempre una manovra molto delicata”.

La missione Vita, dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), terrà Nespoli impegnato per sei mesi a bordo della Stazione Spaziale, con un fitto programma scientifico. Oltre ai numerosissimi esperimenti internazionali in corso sulla stazione orbitale, Nespoli seguirà gli 11 esperimenti previsti nella missione Vita per raccogliere dati e conoscenze utili a preparare il terreno perché i futuri voli con uomini a bordo diretti su Luna e Marte possano avvenire senza rischi per la salute degli astronauti.

A 60 anni compiuti, AstroPaolo è un veterano dello spazio. Vita è infatti la sua terza missione in dieci anni dopo Esperia, che nel 2007 con lo Space Shuttle lo ha portato sulla stazione orbitale per una settimana, e dopo MagISStra, del 2010, la sua prima permanenza di sei mesi in orbita (video Agenzia Vista/Alexander Jakhnagiev):