Brexit, cosa cambia per gli italiani a Londra (e non solo)

di redazione Blitz
Pubblicato il 24 Giugno 2016 - 11:19 OLTRE 6 MESI FA
Brexit, cosa cambia per gli italiani a Londra (e non solo)

Brexit, cosa cambia per gli italiani a Londra (e non solo)

ROMA – La Gran Bretagna ha scelto la Brexit, l’uscita dall’Unione europea. Ma che cosa implica questo per i cittadini europei? Quali conseguenze ha nella loro vita di tutti i giorni, compresa quella dei tantissimi italiani che vivono a Londra?

Quali che siano gli effetti, quel che è certo è che fino a quando la Brexit non sarà effettiva il Regno Unito dovrà continuare a sottostare alle regole di Bruxelles. E perché la Brexit sia effettiva ci vorranno almeno due anni, ma forse molti di più. Fino ad allora, come ha precisato anche oggi, alla luce dei risultati del referendum, il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk,  “non ci sarà vuoto legale: fino
all’uscita formale della Gran Bretagna la legge Ue resta valida nel Regno Unito, ciò significa diritti e doveri”.

Detto questo, quali saranno gli effetti per i comuni cittadini europei? Il quotidiano online UrbanPost ne elenca otto. Eccoli.

  1. Fine della libera circolazione dei cittadini dai Paesi dell’Ue verso la Gran Bretagna. Con Brexit per il Regno Unito saltano gli accordi di Schengen: ciò significa che i cittadini degli altri Stati europei avranno le stesse “difficoltà” d’accesso oltremanica che oggi hanno gli extracomunitari e che ogni singola nazione dovrà rinegoziare in proprio un eventuale accordo.

  2. Investimenti a rischio. Ci sono rischi a breve termine per chi ha risparmi/investimenti in Sterlina e in Euro. Sono le conseguenze più banali dello shock finanziario causato dal voto. Il consiglio degli esperti è di non affrettare decisioni, ma di programmare un progressivo passaggio a valute o beni rifugio, come Franco Svizzero, Yen e oro. Proprio quest’ultima materia prima è stata la prima ad apprezzarsi dopo la comunicazione dell’esito referendario.

  3. Contratti di lavoro a rischio. I contratti di lavoro dei cittadini Ue impiegati nel Regno Unito rischiano di dover essere completamente rinegoziati, in conseguenza della fine della libera circolazione sancita da Schengen.

  4. Ricerca scientifica a rischio ridimensionamento. Ci potrebbe essere un pesante esodo di ricercatori, inglesi e non, verso altri paesi. Almeno questo ipotizza il quotidiano The Independent in una recente inchiesta: la Gran Bretagna riceve infatti oltre il 25% dei finanziamenti europei per la ricerca.

  5. Aumento della pressione fiscale negli stati Ue. E’ la conseguenza del fatto che la Gran Bretagna contribuisce con circa 9 miliardi di Euro l’anno al bilancio dell’Unione. Solo per fare un esempio concreto, per ripianare questo “buco” la sola Italia dovrebbe contribuire con circa 2 miliardi in più l’anno.

  6. Difesa comune europea e missioni internazionali a rischio. Ci sono decine di missioni di pace internazionali, a guida Ue, cui partecipano anche le forze armate britanniche, anche in aree strategiche dal punto di vista economico, che con Brexit salteranno.

  7. Fine della cooperazione nel campo della prevenzione del crimine e giudiziario. Questo è uno degli aspetti più delicati: la fine della cooperazione con Europol e Corte Europea di Giustizia potrebbe avere conseguenze gravissime sulla lotta al terrorismo ed alla criminalità organizzata transnazionale.

  8. Fine dei vantaggi commerciali per le imprese. Con il Regno Unito fuori dall’Ue finisce anche il vantaggio competitivo che tutte le aziende europee avevano rispetto alle imprese di altri paesi, in termini di assenza di dazi doganali e minori costi distribuzione.

(Foto Ansa)