Camion senza autista: ecco tir che guida nuova flotta VIDEO

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Marzo 2016 - 13:51 OLTRE 6 MESI FA

LONDRA – Un camion senza conducente in grado di guidare una flotta di tir. Questa la nuova tecnologia che a partire dal 2017 potrebbe essere testata sull’autostrada britannica M6 vicino Carlisle, come ha annunciato lo scorso anno il cancelliere George Osborne. Si tratta di una nuova tecnologia automobilistica automatizzata, il cui obiettivo è quello di migliorare l’efficienza del traffico e ridurne la congestione.

Secondo il Times, che viene citato da La Stampa, il sistema sarebbe in grado di condurre una flotta composta da un massimo di 10 mezzi e che anche se il camion si guida da solo, un autista sarà seduto al volante di ogni autocarro per precauzione, ma a guidare a tutti gli effetti saranno i computer guidati da un complesso sistema di radar:

 

“Già nel 2017 un “plotone” di camion senza conducenti sarà testato lungo una autostrada non identificata del Regno Unito. Secondo il Times, l’autostrada sarà la M6 vicino a Carlisle, dove verranno testati fino a 10 veicoli, con un guidatore seduto al volante di ogni autocarro per precauzione.

I camion controllati dal computer saranno guidati pochi metri l’uno dall’altro in formazione: è proprio questo uno dei vantaggi tanti attesi da questa tecnologia. Le vetture comunicheranno attraverso dei radar in modo tale che ogni camion sarà in grado di rilevare la distanza esatta con l’altro in un’unica fila sperando di liberare lo spazio sulla strada ad altri veicoli. Se un camion è costretto a frenare improvvisamente, un segnale viene inviato all’altro mezzo che può rallentare a sua volta e mantenere la distanza.

La tecnologia “senza guidatore” è in via di studio da anni, persino dai produttori di automobili, ma rimangono dei dubbi su come funzionerà nella pratica. Tra le domande rimaste senza risposta c’è quella di chi sia il responsabile in caso di incidente e rimangono le preoccupazioni per migliaia di professionisti che potrebbero perdere il lavoro”.