Cosenza, ai pusher fisso mensile e legale pagato VIDEO

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Settembre 2015 - 15:40 OLTRE 6 MESI FA
Cosenza, ai pusher fisso mensile e legale pagato VIDEO

Cosenza, ai pusher fisso mensile e legale pagato VIDEO

COSENZA – Un fisso mensile di 400 euro, percentuali sulla droga venduta e pagamento delle spese legali se arrestati. Queste le garanzie che la cosca della ‘ndrangheta del clan Zingari garantiva ai suoi “dipendenti”. Il 22 settembre l’organizzazione criminale è stata sgominata e 14 persone sono state arrestate a Cosenza nell’ambito dell’operazione della polizia detta “Job Center”.

Delle 14 persone coinvolte nell’operazione, 12 sono state condotte in carcere e due sono state poste agli arresti domiciliari. L’inchiesta giudiziaria sfociata nell’operazione è stata condotta dalla Dda di Catanzaro e dalla Procura della Repubblica di Cosenza. L’indagine era iniziata nell’estate del 2014 su input del questore di Cosenza, Luigi Liguori. Gli inquirenti avevano scoperto che la cosca aveva fornito ai suoi 20 pusher tutte le garanzie del caso: spacciavano droga in cambio di uno stipendio fisso mensile e provvigioni sul venduto, e se venivano arrestati godevano di assistenza legale pagata dal clan, spiegano gli inquirenti:

un vero e proprio ufficio di collocamento che offriva ‘lavoro’ agli spacciatori. Si tratta di un’indagine importante perché emerge uno spaccato sulle attività di spaccio che avvenivano nel centro storico di Cosenza, riconducibile al clan cosiddetto degli Zingari. Il nome dato all’operazione è ‘Job center’ perché i pusher erano stipendiati e organizzati per garantire uno spaccio costante e capillare, anche a minorenni. I canali di rifornimento delle sostanze stupefacenti erano interni alla cosca stessa. Per la maggior parte la droga proveniva dalla zona di Cassano allo Ionio”.

Marisa Manzini ha ricordato che durante le indagini sono state compiute “attività di pedinamento e di intercettazioni telefoniche e ambientali, ma ci si è avvalsi anche delle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia e di alcuni acquirenti”. Nel corso delle perquisizioni sono state sequestrate 660 dosi di eroina, 20 di cocaina e 80 di marijuana.