Bettino Craxi, Domenico Modugno, Achille Occhetto: 40 anni di spot elettorali

Pubblicato il 4 Dicembre 2012 - 16:51 OLTRE 6 MESI FA

Lo spot realizzato nel 1987 “Craxi e Minoli in fabbrica”:

 

Lo spot del 1990 del Pci con Achille Occhetto:

 

Lo spot del partito Radicale con Domenico Modugno (1987)

 

Lo spot “Forza Italia” della Dc del 1987

 

Lo spot per Renata Polverini del 2010

Bettino Craxi (LaPresse)

ROMA – Presentato a Roma il sito internet www.archivispotpolitici.it, portale su cui sono stati caricati 450 spot politici dal 1974 ad oggi. “Lo spot è stato un elemento fondamentale, anche se non il principale, della comunicazione politica. E come tale ha accompagnato le trasformazioni avvenute in Italia negli ultimi 30-40 anni” spiega Edoardo Novelli, docente del Dipartimento Comunicazione e Spettacolo dell’Università Roma Tre che ha realizzato la ricerca. “Il maggiore problema è stato trovare questi spot. Li siamo andati a scovare in archivi e centri di ricerca, nei magazzini dei partiti e delle agenzie di pubblicità. E quando li abbiamo trovati erano in formati vecchi, come le cassette Vhs. Li abbiamo digitalizzati e schedati per dare loro nuova vita: senza il nostro lavoro sarebbero andati persi e con loro la nostra memoria collettiva” ha concluso Novelli.

Il Corriere della Sera del 4 dicembre ha dedicato un articolo al sito in questione. Il pezzo, a forma Carlotta De Leo, spiega che cosa si trova all’interno di questo immenso archivio che racconta 40 anni di vita politica italiana:  

 

“Gigi Proietti e Gianni Morandi dicono no all’abolizione del divorzio nel 1974. Loredana Bertè e Walter Chiari dichiarano di votare socialista alle politiche del 1983. Berlusconi augura buon Natale agli italiani e Beppe Grillo manda tutti a quel paese. Quarant’anni di storia politica italiana in un clic, grazie al sito internet www.archivispotpolitici.it online da martedì: in tutto, circa 450 spot politici prodotti dal 1974 ad oggi schedati e consultabili per criteri di ricerca, parole e percorsi tematici”.

Continua il Corriere della Sera:

“Craxi e Minoli al supermercato, la Dc che inventa ‘Forza Italia’. E poi Enzo Tortora testimonial per i Radicali e gli spot firmati da Oliviero Toscani ed Ettore Scola, il Jesus Christ dei socialisti e l’ Msi in stile Coca Cola. Navigando sul sito, le fasi storiche e politiche del nostro Paese rivivono nelle immagini degli spot”.

Dal 1996 in poi, spiega ancora il docente di Roma Tre, con l’introduzione della par condicio l’utilizzo dello spot politico è stato limitato. “Ma con la rete è riesploso sia perché i costi di trasmissione sono praticamente nulliNon solo: internet consente a tutti di produrre spot. Militanti, gruppi creativi e singoli soggetti possono oggi creare il loro video. Si tratta di iniziative spontanee, nate dal basso e diventate virali”.

Il primo esempio è l’inno “Meno male che Silvio” c’è firmato da Andrea Vantini e utilizzato dal Popolo della Libertà per la campagna elettorale per le elezioni politiche del 2008. Conclude Novelli: “Studiando i vari materiali  abbiamo riscontrato tre evoluzioni principali della politica italiana: la personalizzazione della politica, il passaggio dalle parole alle immagini e dal ragionamento all’emozione. Gli spot più recenti, insomma, sfruttano il leader più che il partito, le immagini e l’emotività più che le argomentazioni razionali”.