ROMA – Luigi Di Maio torna ad attaccare Matteo Salvini subito dopo le elezioni in Friuli Venezia Giulia (il voto che ha sancito la vittoria regionale della Lega e del centrodestra e la sconfitta del M5s, addirittura dietro al Pd). Di Maio chiede a Salvini di tornare a votare a giugno e gli rinfaccia di aver preferito il “condannato Berlusconi”. Di Maio si è affidato a un video su Facebook.
Si può dire, per usare una metafora, che il Movimento 5 Stelle abbia chiuso i forni: dopo la chiusura con Salvini, anche Renzi ha scaricato M5s, allontanando l’ipotesi che il Pd sottoscriva il contratto presentato da Di Maio. Attenzione però: il 3 maggio c’è la direzione del Pd che dovrà decidere se accettare o meno l’offerta di Di Maio. Se Renzi dovesse essere messo in minoranza, che farà il Pd? E che farà Di Maio?
Quindi, aldilà delle solite chiacchiere dei politici, questa ipotesi del voto non è che sia così probabile. Anche perché ci scorderemmo di due fattori: 1 – l’ultima decisione spetta a Mattarella (e l’ipotesi del “governo del presidente” non sembra così implausibile). 2- il Pd potrebbe sempre trovare nel frattempo un accordo col centrodestra (e sarebbe la vittoria di Berlusconi).
App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui
Ladyblitz – Apps on Google Play
Ecco i passaggi salienti del discorso di Di Maio:
“Salvini ha preferito gli interessi di un condannato incandidabile a quelli degli italiani. Gli ho parlato a cuore aperto, niente, lui ha scelto Berlusconi, uno che ha creato Equitalia e ha fatto la legge Fornero, è una cosa per me incomprensibile mantenere una coalizione divisa su tutto costruita per arraffare posti in Parlamento piuttosto che fare qualcosa di buono per l’Italia”. “Se Berlusconi avesse avuto voti sufficienti per fare una maggioranza con Renzi avrebbe mollato Salvini nella notte tra il 4 e il 5 marzo, altro che dopo 50 giorni”, aggiunge.
“Il M5S in modo serio si è impegnato totalmente per rispettare il voto dei cittadini. Visto che abbiamo ottenuto un risultato straordinario ma non abbiamo ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi non ho mai pensato che sarebbe stato facile ma non avrei mai immaginato che sarebbe stato impossibile: è vergognosa la maniera in cui tutti i partiti stanno pensando tutti al proprio orticello e alle poltrone”.
Elezioni a giugno.
“A questo punto non c’è altra soluzione, bisogna tornare al voto il prima possibile, poi ovviamente deciderà il presidente Mattarella. Tutti parlano di inserire un ballottaggio nel sistema elettorale ma il ballottaggio sono le prossime elezioni quindi io dico a Salvini, andiamo insieme a chiedere di andare a votare e facciamo questo secondo turno a giugno. Facciamo scegliere i cittadini tra rivoluzione e restaurazione”.
Di Maio contro Renzi.
“Il Pd, che ha preso una clamorosa batosta, qualcosa sembrava che stesse iniziando a capirlo, infatti aveva messo da parte Renzi relegandolo a senatore semplice come lui stesso si era definito, ma ieri sera lo abbiamo visto addirittura riproporre una riforma costituzionale, dopo che gli italiani gliene avevano già bocciata una. Ieri, anziché chiedere umilmente scusa per i danni fatti dal suo governo, ha attaccato me e il M5S, chiudendo a qualsiasi ipotesi di contratto”.
“Per Renzi un padre di famiglia che perde il lavoro va lasciato solo dallo Stato. Ha detto che bisogna dargli un lavoro ma nel mentre cosa dà da mangiare ai suoi figli? Queste situazioni succedono in tutta Italia, specialmente dopo il Jobs Act che Renzi continua a difendere”.
“Sapevamo bene che il Pd nel programma scrive delle cose e poi ne fa altre. Nel 2013 non c’era l’abolizione dell’art.18, come la devastazione della scuola o la riforma costituzionale e tantomeno il salvataggio di Banca Etruria. Ed è per questo che volevo vincolare il Pd facendogli firmare un belò contratto davanti a tutti gli italiani”, aggiunge.
Di Maio rivendica il contratto M5s.
“In queste settimane alcuni ci hanno criticato per aver provato a firmare un contratto di governo con gli uni o con gli altri. Io quest’azione la rivendico, il M5S è post ideologico, le nostre idee non sono né di destra né di sinistra, le idee o sono buone o sono cattive. E avevamo tutta l’intenzione di portare a casa il risultato, lo abbiamo dimostrato concentrando il dibattito sui temi e non sulle poltrone”.
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev.