Elezioni Grecia, vincono i conservatori pro-euro: “Atene ha scelto l’Europa”

Pubblicato il 18 Giugno 2012 - 08:17 OLTRE 6 MESI FA

ATENE – In Grecia vincono i conservatori pro euro che hanno i numeri per formare un governo stabile con i socialisti del Pasok. Boccata d’ossigeno per l’Europa? In molti sono entusiasti, tra cui Mario Monti e la Germania che è disposta a concedere più tempo ad Atene. Altri rimangono scettici e pensano che comunque vada per l’euro sarà comunque un disastro.

“Oggi i greci hanno scelto di restare legati all’Europa. Questa è una vittoria per tutta l’Europa”. Così il leader di Nea Dimokratia, Antonis Samaras, ha commentato la vittoria nelle elezioni legislative davanti a giornalisti di mezzo mondo radunati nel centro stampa di Atene. E subito rassicura gli investitori: “Siamo ancorati all’euro”.

Il leader dei conservatori “pro euro” ha aggiunto che Nea Dimokratia ha intenzione di formare “prima possibile” un governo. “Sono sollevato – ha detto Samaras – per la Grecia e per l’Europa. Appena possibile formare un governo”. “Chiedo a tutti i partiti che hanno lo stesso obiettivo, tenere la Grecia in Europa, di unirsi per formare un governo solido – ha aggiunto Samaras – rispetteremo le nostre firme e gli impegni presi dalla Grecia e lavoreremo per far uscire il Paese dalla crisi. Non si mette in alcun dubbio l’appartenenza della Grecia all’Europa”.

Nuova Democrazia è il primo partito con il 29,66% dei consensi: con il premio di maggioranza che accorda un “bonus” da 50 deputati e i socialisti di Pasok prende forma una coalizione ritenuta politicamente improbabile ma con la maggioranza in Parlamento. Syriza è poco oltre il 26% (71 seggi), terzo il Pasok con il 12,5% (33 seggi). Così ND e Pasok insieme, con 163 seggi, possono contare sulla maggioranza dei 300 seggi in Parlamento. A seguire i Greci Indipendenti 7,45 %, Alba Dorata 6,95%, Sinistra democratica 6,1%, partito comunista Kke 4,46%.

Superato dalla sinistra radicale di Syriza e punito dagli elettori, il Pasok di Evangelos Venizelos diventa comunque decisivo per assicurare una maggioranza in Parlamento. Il leader dei socialisti ha annunciato di essere favorevole a un governo di coalizione insieme a Nea Dimokratia, spingendosi anche oltre, alla proposta di un governo di “corresponsabilità” sostenuto da quattro partiti: Pasok, Nea Dimokratia, Syriza e il piccolo Dimar, la sinistra democratica.

Ma Syriza, che avrebbe voluto ridiscutere da zero le misure fissate dalla Troika, pur ammettendo la sconfitta, non entrerà nel governo guidato da Nea Dimokratia. Lo ha affermato il leader Alexis Tsipras che ha chiamato al telefono Samaras per congratularsi subito dopo i primi risultati del voto, come ha reso noto il suo portavoce, Panos Skourletis.

“Il risultato elettorale odierno – il commento di Tsipras – è un successo per noi perché abbiamo avuto contro forze interne ed esterne alla Grecia, quindi ne siamo orgogliosi. Syriza è un partito che si batte contro il memorandum. Comunque, parlando al telefono con Antonis Samaras, gli ho detto che in base ai risultati odierni egli è libero di formare il governo che riterrà più opportuno per il Paese. Noi saremo presenti come opposizione. E siamo anche sicuri che la validità e la giustizia delle nostre posizioni sarà confermata dai futuri sviluppi. Lunedì ad ogni modo tutto cambierà e per la Grecia sarà un nuovo giorno”.

Dall’esito di questo voto dipendeva non solo il futuro del Paese ma anche le prossime mosse dell’Eurozona. I greci erano chiamati a scegliere tra “il rispetto degli impegni” 1, come ha detto ieri il cancelliere tedesco Angela Merkel, o la rinegoziazione dei termini del prestito di salvataggio che ha comportato l’imposizione di severe misure d’austerità.

Le elezioni sono state convocate dopo il fallimento del voto del 6 maggio 2, che non ha garantito a nessun partito una maggioranza sufficiente per formare il governo. In quell’occasione l’astensione era stata altissima: non aveva votato 40% degli aventi diritto. In base ai dati del ministero dell’Interno di Atene, nella tornata odierna ha votato il 60,34% degli aventi diritto, quindi ancora alto l’astensionismo.

Gli aventi diritto sono quasi 10 milioni, su una popolazione di circa 11 milioni. Le operazioni di voto nei 20.560 seggi allestiti in tutto il Paese si sono svolte con qualche incidente. Un giovane ha sparato in aria davanti a un seggio nell’isola di Zakynthos, ed è ora ricercato. A Exarhia, un quartiere di Atene, un commando di una decina di persone in motocicletta, con i caschi in testa e armato di martelli e bastoni, ha fatto irruzione in un seggio ferendo due agenti di polizia e dando fuoco all’urna, quindi si è dato alla fuga. L’episodio si è verificato mezz’ora prima della chiusura del seggio. Exarhia viene descritta come una zona tradizionalmente vicina alla sinistra e al movimento anarchico.

INCARICO A SAMARAS Il leader del partito greco di destra Nea Dimokratia, Antonis Samaras, riceve il 18 giugno l’incarico di formare un governo dal presidente Karolos Papoulias. Prima il Ministro degli Interni Antonis Manitakis informa del risultato elettorale il presidente del Parlamento Vyron Polydoras il quale, a sua volta, viene ricevuto dal presidente della Repubblica, Karolos Papaoulias per informarlo ufficialmente. Poi il capo dello Stato riceve il leader di Nea Dimokratia, Antonis Samaras, al quale viene dato l’incarico per la formazione del nuovo governo.

Le immagini dei festeggiamenti dei militanti di Nea Demokratia (Foto Ap/LaPresse)