Fortuna Loffredo, Marianna Fabozzi indagata per omicidio di Antonio Giglio

di redazione Blitz
Pubblicato il 23 Giugno 2016 - 10:44 OLTRE 6 MESI FA
Fortuna Loffredo, Marianna Fabozzi indagata per omicidio di Antonio Giglio

Fortuna Loffredo, Marianna Fabozzi indagata per omicidio di Antonio Giglio (Nella foto, Marianna Fabozzi)

NAPOLI – Svolta nell’inchiesta sull’omicidio della piccola Fortuna Loffredo, la bimba di 6 anni violentata e uccisa nel palazzo in cui viveva al Parco Verde di Caivano (Napoli) nel 2014, e del piccolo Antonio Giglio, che fece la stessa fine un anno prima. precipitato dal settimo piano dello stesso isolato il 27 aprile del 2013, a 3 anni. Lo scrive il quotidiano Il Mattino e la notizia è confermata da ambienti giudiziari. Finora, nei suoi confronti, era stato ipotizzato l’omicidio colposo, ma l’accusa è ora passata ad omicidio volontario. 

LA TESTIMONIANZA DELLA SORELLA DI CAPUTO – “La tapparella era rotta, alzata a metà, lei l’ha sollevata ancora e ha buttato giù il figlio”: con queste parole (contenute in un file audio mandato in onda da Radio1 Rai) Antonella Caputo, sorella di Raimondo Caputo, rivolge pesanti accuse alla compagna del fratello, madre di Antonio Giglio, il bimbo di 3 anni, morto un anno prima di Fortuna, in circostanze analoghe a quelle della piccola Fortuna. “L’ex marito la ricattava, dice ancora la donna, non voleva farle vedere la creatura, e allora lei ha detto o con me o con nessuno”. Le parole di Antonella Caputo, secondo quanto riferisce ancora Radio1 Rai, hanno contribuito a far riaprire l’inchiesta sulla morte del piccolo Antonio. 

LA DIFESA DI MARIANNA FABOZZI –  “Le accuse contro di me sono false, Antonio è morto per un incidente che ancora oggi non riesco a spiegarmi”: si è difesa così l’ex compagna di Raimondo Caputo, ritenuta responsabile di avere ucciso il figlio di tre anni, Antonio Giglio, nel Parco Verde di Caivano. La donna è stata interrogata in carcere, a Benevento, dai pm di Napoli che l’accusano di aver gettato nell’aprile 2013 il bimbo dalla finestra al settimo piano della casa materna.

La donna, già accusata di concorso nelle presunte violenze sessuali subite dalla tre figlie minorenni, fatti per cui è in carcere anche Caputo, ha ripercorso i terribili attimi in cui il figlio (il 27 aprile 2013) si sarebbe sporto, a suo dire, dalla finestra per guardare un elicottero che passava, per poi precipitare nel vuoto. L’ex compagna di Caputo avrebbe fornito dei particolari sulla vicenda, oggetto di segreto istruttorio, senza però accusare nessuno e confermando l’ipotesi dell‘incidente. Ai pubblici ministeri ha raccontato che in casa al momento del fatto c’erano, oltre al figlio Antonio, lei, la madre Angela Angelino e Antonella Caputo, sorella del compagno, la donna che sin da subito dopo la tragedia, indicò ai carabinieri Marianna come responsabile della morte del piccolo senza però essere considerata attendibile.

Nei giorni scorsi Raimondo Caputo, interrogato in carcere, aveva confermato il racconto della sorella: “Antonio Giglio – aveva detto – fu gettato giù dalla madre, me lo disse mia sorella che era presente”. Domani, in occasione del secondo anniversario della morte di Fortuna Loffredo, è prevista una preghiera in memoria della bimba.