Herat, bandiera tricolore ammainata VIDEO Dopo 20 anni i militari italiani lasciano l’Afghanistan

di Alberto Francavilla
Pubblicato il 9 Giugno 2021 - 08:13 OLTRE 6 MESI FA
Herat, bandiera tricolore ammainata VIDEO Dopo 20 anni i militari italiani lasciano l'Afghanistan

Herat, bandiera tricolore ammainata VIDEO Dopo 20 anni i militari italiani lasciano l’Afghanistan (Foto da video)

Bandiera tricolore ammainata ad Herat. Un momento simbolico per l’Esercito. Dopo 20 anni i militari italiani lasceranno l’Afghanistan. Fine della missione, cominciata nel 2001 dopo l’attacco alle Torri Gemelle.

Gli italiani in Afghanistan hanno partecipato a tre missioni (Enduring Freedom, Isaf e Resolute Support) e hanno contato purtroppo 54 morti. “Questione di settimane”, spiega il comandante del contingente nazionale, generale Beniamino Vergori, e l’ultimo soldato tricolore avrà lasciato Camp Arena, la sede del contingente nazionale.

Herat, bandiera tricolore ammainata: c’era anche il ministro Guerini

Anche il ministro della Difesa Lorenzo Guerini è volato ad Herat per assistere all’ammaina-bandiera nella base. Cioè al simbolico passaggio di consegne con le forze di sicurezza afgane che gestiranno ora la struttura. Ma, ha sottolineato Guerini, “non vogliamo che l’Afghanistan torni ad essere un luogo sicuro per i terroristi. Vogliamo continuare a rafforzare questo Paese dando continuità all’addestramento delle forze di sicurezza locali per non disperdere i risultati ottenuti in questi 20 anni”.

Ad assistere alla cerimonia con il ministro anche una quarantina di giornalisti partiti dall’aeroporto di Pratica di Mare (Roma) su un Boeing 767 dell’Aeronautica Militare.

Gli Emirati Arabi non fanno sorvolare l’aereo con Guerini sul loro territorio

Mentre era diretto ad Herat, però, al velivolo non è stato concesso di sorvolare lo spazio aereo degli Emirati Arabi Uniti ed è stato costretto a ripiegare sull’aeroporto di Dammam in Arabia Saudita per poi raggiungere l’Afghanistan da un’altra rotta.

Un segnale, forse, dei rapporti tesi tra Emirati ed Italia dopo l’embargo all’export di armi deciso da Roma. Ma l’incidente non è piaciuto alla Farnesina che – dietro indicazione del ministro Luigi DI Maio – ha convocato l’ambasciatore emiratino Omar Al Shamsi per esprimergli disappunto.

Gli afghani da difendere contro i talebani

“E’ una grande sfida – ha spiegato Guerini – non ci illudiamo sia facile e noi vogliamo continuare ad essere al fianco degli afghani. In questi anni abbiamo addestrato 20mila uomini delle forze di sicurezza locali, attivato 2.200 progetti di cooperazione civile-militare, stimolato progressi nella vita democratica, parità di genere, accesso all’istruzione. Il cammino verso la stabilità – ha aggiunto – è ancora lungo e noi saremo al fianco del popolo afghano”.

Tra coloro che hanno bisogno di esser difesi da un eventuale ribaltone talebano, ci sono gli afghani che hanno lavorato in questi anni con gli italiani: interpreti, baristi, autisti. Tutti possibili obiettivi di vendetta in quanto considerati “collaborazionisti dell’invasore straniero”.

E’ un tema, ha assicurato il ministro, “che ci sta molto a cuore, Noi daremo protezione a queste persone ed alle loro famiglie e le trasferiremo in Italia. Si comincerà da metà mese. Per ora ne sono stati identificati 270 e su altri 400 si sta valutando la posizione. Non li abbandoneremo”.

Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev