John Galliano contro Dior: Licenziato senza giusta causa

Pubblicato il 6 Febbraio 2013 - 18:43| Aggiornato il 6 Giugno 2022 OLTRE 6 MESI FA

PARIGI – John Galliano alla riscossa. Lo stilista, a due anni dalla famigerata cacciata dalla maison francese Christian Dior, porta in tribunale i suoi ex datori di lavoro per licenziamento senza giusta causa. Il guru dello stile il 25 febbraio 2011 è stato arrestato in stato di ebbrezza a Parigi per comportamento violento e insulti antisemiti. La controversia gli è costata il posto come direttore creativo e mente di due brand, Christian Dior Couture e quello che porta il suo stesso nome, John Galliano: a una settimana di distanza dallo scandalo, il 2 marzo, la maison parigina ha avviato la procedura di licenziamento a causa di un video comparso in rete in cui lo stilista ubriaco inneggiava ad Adolf Hitler.

Galliano lunedì 4 febbraio si è presentato al tribunale del lavoro a Parigi, affermando che non avrebbe dovuto essere licenziato dal momento che era alle prese con una dipendenza da farmaci e alcol. Secondo gli avvocati dello stilista la prima udienza è stata una vittoria, dato che il giudice del tribunale ha deciso di esaminare il caso in modo più approfondito, che era l’obiettivo dei suoi legali. “Sono soddisfatta perché la richiesta di Dior è stata respinta e le nostre argomentazioni sono state accolte” ha commentato l’avvocato Chantal Giraud-van Gaver al magazine Wwd. A Dior sono stati concessi 15 giorni per impugnare la sentenza, ma per i tempi del diritto francese ci potrebbero volere mesi o anni perché il processo si chiuda.

Jean Néret, avvocato di Christian Dior Couture e John Galliano, ha sostenuto che il caso dovrebbe essere esaminato da un tribunale del commercio a causa della complessa natura che legano Galliano alle due firme. “John Galliano non era dipendente ordinario – ha detto Néret – – in effetti, mi spingerei a dire che non era un dipendente affatto. La complessità dei suoi vari contratti è nettamente in contrasto con l’immagine di un povero dipendente indifeso che la controparte sta cercando di proiettare”. Il legale dello stilista ha risposto affermando che “il Signor Galliano forse non è un dipendente ordinario, a causa della natura della sua posizione e della sua notorietà, ma è comunque un dipendente. Un fornitore esterno sarebbe stato provvisto di auto e autista? Avrebbe un allenatore e un assistente personale? Può la società concedergli stock options?”. Galliano non ha rilasciato dichiarazioni nel corso dell’udienza, ma nel processo per le accuse di insulti del giugno 2011, ha dato la colpa del suo comportamento allo stress da lavoro e alle diverse dipendenze. Non si sa la cifra che stia cercando di ottnere dai suoi ex datori di lavoro.

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