Mercato San Severino (Salerno): ivoriano in ospedale. Frasi razziste contro di lui: “Devi morire” VIDEO

di redazione Blitz
Pubblicato il 25 Febbraio 2019 - 22:08| Aggiornato il 26 Febbraio 2019 OLTRE 6 MESI FA
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Mercato San Severino (Salerno): ivoriano in ospedale. Frasi razziste contro di lui: “Devi morire”

SALERNO – Episodio di razzismo all’ospedale Fucito in località Curteri di Mercato San Severino, in provincia di Salerno. Qui, un 20enne ivoriano, Souleymane Rachidi, mentre era al pronto soccorso, viene insultato da una signora. Nel video, postato da lui stesso su Facebook, si sentono le frasi pronunciate ripetutamente da una voce femminile “Devi morire, torna a casa tua”.

Il ragazzo riprende la scena e posta commenta sul suo profilo il shoccante episodio “Questa è l’Italia??? Dove la vita umana non ha nessun valore, in un ospedale pubblico dove il Dottore ti dice “devi andare al paese tuo, devi morire perché sei nero” dopo questo episodio ho deciso di non curami più e sono andato via da questo ospedale. Io sono fiero della mia razza e sono fiero di colore della mia pelle. Andate a dire a Salvini che sono ancora vivo”.  

Dopo la diffusione del video, il direttore generale dell’azienda ospedaliero-universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, Giuseppe Longo, ha specificato che “non emergono comportamenti o atti assunti dal personale in servizio riferibili a episodi di razzismo”.

Souleymane Rachidi, residente nella Valle dell’Irno, denuncia di essere stato vittima di un episodio di razzismo a opera di un operatore sanitario. “E’ stato ascoltato tutto il personale del Pronto Soccorso presente nel turno di servizio durante il quale si è registrato l’episodio, nonché soggetti esterni presenti al momento del fatto”, spiega il dg chiarendo che “gli atti contenenti le dichiarazioni, debitamente sottoscritte dalle persone presenti, sono stati in ogni caso trasmesse all’Ufficio Procedimenti Disciplinari, in quanto le frasi proferite, pur non indirizzate al paziente bensì ad altro operatore sanitario, costituiscono atteggiamenti non ammissibili e passibili di censura”. 

Fonte: Agi

Fonte: Agenzia Vista /Alexander Jakhnagiev